Alternanza scuola-lavoro. I ragazzi del GazzetTeen visitano la tipografia “Dimensione Grafica”
Fare un giornale non significa solo prendere in mano una penna e un foglio e buttare giù delle idee. Non è così scontato. Molto spesso ci si dimentica della parte “tecnica” del lavoro e si crede che chi collabora con un giornale sia esclusivamente un giornalista. Quando ci si trova a leggere un giornale, chi andrebbe mai a pensare a quanto tempo ci sia voluto per trovare quell’impaginazione, a quante correzioni si siano dovute effettuare a quel testo perché entrasse nello spazio prestabilito? Ovviamente la nostra attenzione è catturata dalle notizie e il resto passa il secondo piano.
Eppure dovremmo essere consapevoli che, come in un teatro, c’è anche chi lavora dietro le quinte e sembra rivestire un ruolo molto più marginale di fronte alla bravura degli attori.
Martedì 21 marzo a noi ragazzi del GazzetTeen è stata data l’opportunità di visitare la tipografia “Dimensione Grafica”, situata tra Foligno e Spello. È un’azienda che opera da oltre 25 anni nel settore ed è responsabile della stampa della Gazzetta, come ha spiegato uno dei responsabili.
All’inizio della visita ci è stato mostrato come si dovrebbe regolare l’impaginazione: è un compito ben più difficile di quanto si creda. Necessita l’utilizzo di un software, in questo caso Adobe Indesign, che permette di visualizzare un’anteprima del futuro giornale sullo schermo del computer, avendo così un’idea di quante battute debbano costituire ciascun articolo. Alcuni spazi sono fissi, altri occupati dalle pubblicità. E nel caso in cui uno scritto sia più lungo del deciso, occorre applicare dei tagli e correzioni.
Naturalmente negli ultimi tempi l’industria che si occupa della stampa si è notevolmente modernizzata con i grandi cambiamenti tecnologici. Anche per quanto riguarda i tipi di stampante, ci hanno spiegato che di norma si preferisce impiegare quella a quattro colori invece di quella a pantone, in modo da poter ottenere una buona qualità delle immagini anche nel caso si dovesse stampare un maggior numero di copie. L’ultimo step consiste nella plastificazione: i giornali vengono poi spediti e nel caso della Gazzetta alcune copie vengono mandate anche al centro postale in Toscana.
“Quasi ci vuole più a farlo, piuttosto che a scriverlo, un giornale!”, ha osservato a fine incontro Giorgia Azzarelli, una delle ragazze che collabora con il GazzetTeen. E in effetti è così, un giornale non è semplice da creare. Ma non ci si deve dimenticare che l’impegno viene sempre ricompensato.
CHIARA CARLONI