Il cristiano ricordi il suo impegno nella polis L’intervento di mons. Lorizio all’Assemblea diocesana
“La Chiesa è tutto il popolo di Dio e il clero non può parlare diversamente dal popolo, ma la paura e la pigrizia possono fermare una Chiesa in uscita”. Nel corso dell’Assemblea Diocesana che lo scorso venerdì 23 settembre si è tenuta all’Auditorium San Domenico di Foligno, mons. Giuseppe Lorizio, professore di Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Lateranense di Roma e relatore per l’occasione, ha richiamato con forza ed energia tutto il laicato cittadino al suo costante impegno nella vita quotidiana. Approfondendo i cinque verbi che Papa Francesco ha suggerito durante il Convegno di Firenze di novembre, uscire, abitare, annunciare, educare, trasfigurare, mons. Lorizio, con lo sguardo sempre fisso sull’attualità dei nostri tempi, ha rimarcato l’esigenza di una nuova evangelizzazione da parte del laicato: “L’uomo di oggi ha finito con il ricevere la Buona Notizia, ma l’ha rifiutata”. Ecco, allora, l’importanza del cristiano, mai da solo ma sempre in comunione con i fratelli, rendendo dunque fondamentale il ruolo e il contributo delle aggregazioni laicali, nel rispettare le istituzioni e la natura. L’uomo abita la sua polis e qui deve manifestare il suo impegno anche politico, un impegno che non può mai scindersi dall’educare: riprendendo le parole di Morin, “educare è conoscere, insegnare la conoscenza ed è quanto mai importante” – prosegue mons. Lorizio – “nella convivenza, il più possibile pacifica, delle appartenenze e delle identità”. Nonostante le diversità, infatti, per un nuovo annuncio della Parola di Dio, c’è bisogno dell’alleanza tra le generazioni, tra l’uomo e la donna, tra gli adulti e i giovani: “Il cristiano, e così la Chiesa, ha un solo amore, per Dio, che poi si estrinseca in quello verso gli altri”. Le difficoltà per realizzare l’alleanza certamente non mancano, perché “non c’è alleanza senza sacrificio”, ma, ricorda mons. Lorizio, c’è una buona notizia: “è sempre Gesù a compiere l’alleanza tra Dio e l’uomo”.
ANNAMARIA BARTOLINI