Al Pugilli il “derby” con lo Spada
Scarponi e Chicchini si sfidano a suon di record, ma alla fine a vincere è “il Moro”
Un vero e proprio derby, una sfida nella sfida si è rivelata questa carriera di settembre, che ha assegnato il cencio del settantennale. Spada e Pugilli se le sono suonate di santa ragione, fin dalla prima tornata e a colpi di record, scavando il solco di quasi un secondo sugli immediati inseguitori. Si è fin da subito compreso che, in assenza di errori durante il percorso netto, a contendersi il drappo sarebbero stati questi due rioni, un po’ come se uno scudetto fosse stato oggetto delle ambizioni di Roma e Lazio. E come nel 2001 fu la Roma di Capello a scucire il tricolore dalla maglia delle aquile biancocelesti, questa volta sono state le aquile di via Mentana ad infrangere il sogno, accarezzato da “via delle Conce”, di poter realizzare una poderosa doppietta, un cappotto che avrebbe riportato le lancette della storia quintanara indietro di oltre trent’anni, ai tempi Gianfranco Ricci. Per appena 47 millesimi, alla fine, è stato infatti il “moro” Pierluigi Chicchini ad aggiudicarsi l’alloro, è proprio il caso di dire, in palio. L’opera, consegnata al termine della tenzone dall’Ente Giostra, è stata realizzata dall’artista forlivese Nicolà Samorì. Per la contrada bianconera si tratta del drappo numero quattordici, a distanza di otto anni dall’ultima vittoria del 2008, griffata Lorenzo Paci. Per il cavaliere Pierluigi Chicchini, nipote del pluridecorato Gianluca (domenica in campo per sostituire l’infortunato Luca Innocenzi alla veneranda età di 51 anni), si tratta invece del primo successo alla soglia dei 27 anni. Meritatissimo, al culmine di una sfida senza esclusioni di colpi e a suon di record in pista. Dapprima è stato l’audace Daniele Scarponi, autore anch’egli di una carriera di grande spessore e di assoluto livello, ad inchiodare i cronometri sui 53” 09. Un risultato sembrato fin da subito inattaccabile e invece migliorato (all’interno della stessa prima tornata) di otto centesimi dal portacolori dei rivali di sempre dell’Aquila Nera. Una vittoria nella vittoria, insomma, quella che il rione del priore Stefano Mattioli si è portata a casa, aggiudicandosi la Quintana e il record della pista. Gara e giro veloce, onorando al meglio la “rivincita” dei 70 anni. Ma Spada e Pugilli che hanno concluso il 2016 con un trionfo ciascuno e sono apparsi competitivi come non mai negli ultimi anni, dopo aver interrotto un duopolio quasi assoluto (quello di Giotti e Croce Bianca), promettono di non fermarsi qui, di rinnovare il duello e di tornare a incrociare di nuovo “le lance” anche nel 2017.
Alessandro Buffi Proietti