ok - DALLE COLONIE MARINE AI CAMPUS - Pierino in colonia a Salerno 1937 - Copia evi

Colonie marine e campus estivi

Quando ero balilla, negli anni ‘30, le mie vacanze estive si dividevano tra i vicoli del Castello di Sant’Eraclio e le spiagge delle Colonie marine. Queste ultime erano un servizio di cui potevano beneficiare i figli dei dipendenti statali, tra cui mio padre iscritto all’UNUCI (Unione Nazionale degli Ufficiali in Congedo d’Italia). Con le nostre divise nere con i calzoni corti, il fazzoletto bleu e lo stemma appuntato sul petto, noi ragazzi di Foligno partivamo dalla stazione ferroviaria, dove i treni andavano ancora a carbone, e così, mentre il treno sbuffava, noi cantavamo: “Mamma non pianger che ora son da te… se gli amici ti domandano in che luogo siamo stati, siamo stati a bagno-mare per la nostra guarigion!”. Lo scopo delle Colonie marine era infatti di fortificare la salute dei bambini, in tempi in cui spesso si viveva in condizioni di vita mok - DALLE COLONIE MARINE AI CAMPUS - Pierino in colonia a Salerno 1937isere e ambienti malsani. Così per un mese alloggiavamo in grandi strutture in località marine quali Riccione, Cesenatico e Francavilla, ma anche Gaeta e Salerno. Ricordo che marciavamo in lunghe file per andare in spiaggia o a visitare luoghi ameni nei dintorni. Parte della mattinata, dopo l’alzabandiera, era dedicata alla ginnastica elioterapica e ai saggi ginnici. Poi si stava insieme, si giocava, si faceva il bagno e si imparava ad essere autonomi e, nonostante la nostalgia per casa si facesse sentire, in fondo si stava bene. Due fatti emotivamente molto forti rimangono ancora oggi impressi nei miei ricordi: il primo, quando sfilando tra tutti i miei compagni ricevetti un’onorificenza per l’atto di coraggio di aver salvato un altro bambino che si era spinto in acque troppo profonde; l’altro, certamente più triste e doloroso, quando mio padre in partenza per la guerra d’Africa Orientale passò a salutarmi a Gaeta, ma non mi trovò, perchè proprio quel giorno eravamo in gita alla Montagna Spaccata. Potete immaginare il mio pianto quando la Direttrice mi convocò per darmi i saluti di papà che non avevo potuto vedere… passarono due anni prima di poterlo riabbracciare!

Oggi, quasi come allora, dicono che sempre più italiani non vanno in vacanza, per mancanza di mezzi o di tempo. Così sempre più genitori iscrivono i propri figli ai “campus estivi”. Chissà che presto non tornino in auge anche le colonie marine… magari senza divisa!

PIERINO FINAURI

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