Settimana politica
Graziosi e Trombettoni cambiano parere sul bilancio
Il primo aveva votato no in commissione, la seconda si era astenuta sul documento contabile. In Consiglio Graziosi e Trombettoni hanno votato sì permettendo alla Giunta di ottenere i 13 voti a favore necessari. Per la Trombettoni è stata redatta appositamente una delibera, scorporata dal rendiconto stesso, con oggetto il piano industriale di FILS da presentarsi a giugno insieme al bilancio 2015. Delibera che ha scatenato le ire dell’opposizione, perché considerata scorretta e non collegata al bilancio. Due dei tre consiglieri assenti cronici hanno partecipato all’inizio alla seduta, uscendo poi e non votando il bilancio.
Ciancaleoni e Schiarea contro Mismetti
Ciancaleoni è durissimo con il Sindaco: “a tutt’oggi nessuna vera verifica è stata fatta e ci chiede di votare un bilancio che non affronta nemmeno le difficoltà delle partecipate e in particolare della FILS che sembra abbia una situazione finanziaria molto preoccupante. In questo modo il suo invito appare una sollecitazione a credere e obbedire, non a partecipare. Crede davvero che con il voto odierno possa ancora evitare il confronto e affidarsi a un sostegno claudicante?”. Schiarea ha richiamato le questioni oggetto del documento inviato il 10 maggio insieme a Ciancaleoni e Finamonti: il futuro dell’Ospedale, le partecipate, la programmazione dei fondi europei. E poi ha rivendicato di “non aver mai fatto attacchi personali, ma solamente osservazioni politiche, inascoltate e soffocate in nome di una demagogia politica e di convenienza”. E ancora: “la responsabilità del Sindaco è che per garantire gli equilibri tra le correnti del PD non si carica della complessità di governo, spingendo la Città in una palude di ingovernabilità”.
“Poltronificio” e la tolleranza del Sindaco
Fino a quando Mismetti potrà tollerare il disimpegno di tre consiglieri comunali della maggioranza, che hanno firmato il suo programma elettorale? Al Sindaco, che ha nominato il massimo degli assessori, si rimprovera di non aver rispettato i patti: lo fa soprattutto Maurizio Ronconi di “Movimento per Foligno”. Anche Roberto Ciancaleoni sarebbe stato felice di ottenere una poltrona – a posto di Belmonte – così come Moreno Finamonti, entrambi non alla prima esperienza da consigliere. Ciancaleoni è stato cacciato dal partito socialista-riformista, i cui dirigenti si sono dissociati dal suo atteggiamento verso la maggioranza mismettiana, ma egli va avanti senza remore di sorta. Finamonti è un battitore libero all’interno del PD, difficilmente recuperabile al bisogno del centro-sinistra.
Cosa succederà con la FILS?
Si aspetta un altro piano industriale, che sostituisca quello triennale 2016-2018 già presentato. Ma la sfiducia della Trombettoni e i malumori di qualche altro consigliere del PD hanno costretto la Giunta a sollecitare dagli amministratori un piano industriale straordinario per dare una soluzione “finale” al ripiano di debiti enormi. Senza una ricapitalizzazione sostanziosa da parte del Comune, poiché le perdite hanno azzerato il capitale sociale, e non è la prima volta, la FILS non si salva. Però le disposizioni di legge vietano ricorrenti salvataggi di aziende partecipate in perdita. La pratica FILS scotta: votare a favore è assumersi responsabilità personali. Basterà il cambio di amministratore chiesto dalla Trombettoni a risollevarla?