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Costruiamo la città dello sport

Il dottor Giovanni Boni ha da poco tagliato il traguardo dei 1.000 giorni di corsa continuativa. A festeggiare l’impresa del medico folignate ha partecipato anche Gianluca Mazzocchio, presidente dell’Atletica Winner Foligno, che con 352 atleti ha contribuito a divulgare sempre di più la cultura sportiva dell’atletica leggera.

Questi due anni sono trascorsi velocemente, dottor Boni, da 365 festeggiamo ora i 1000 giorni di corsa continuativa. Quanto è importante aver raggiunto questo traguardo e continuare ancora a correre tutti i giorni?

La corsa quotidiana per 30 minuti a passo moderato, 5-6 minuti al km, ha molti effetti benefici sull’organismo: migliora la circolazione riducendo le resistenze periferiche nonché quella delle arterie coronarie, ottimizza l’utilizzo del glucosio prevenendo patologie metaboliche quali il diabete, migliora la respirazione facilitando l’attività dei polmoni durante l’esercizio e durante la giornata. Migliora inoltre la digestione, prevenendo la comparsa di diverticoli e tumori sia benigni che maligni, aumenta le difese immunitarie e in particolare incrementa nel sangue alcune cellule che possono difenderci dal cancro. I soggetti allenati migliorano livelli di forza e di resistenza indipendentemente dall’età. Ringrazio l’amico Gabriele Marchesi, che ha condiviso e continua a condividere con me l’esperienza meravigliosa dell’attività fisica quotidiana, pur in mezzo a mille difficoltà di tipo organizzativo.

Come considera la nostra città al fine della pratica sportiva?

Foligno come altre città della nostra regione “soffre” l’inquinamento atmosferico: in diversi periodi dell’anno i valori di PM10 sono risultati ben al di sopra dei limiti. Si può e si deve fare di più: incentivare la costruzione di aree verdi dove svolgere l’attività fisica in tutta sicurezza. Costruire piste ciclabili in città che possano permettere a tutti i cittadini di usare le biciclette senza pericolo di essere investiti. L’Umbria ha bisogno di una città dello

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sport. Perché non farla a Foligno, città dello sport ormai divenuta tale a livello nazionale?

Una recente statistica dell’OMS afferma che l’aspettativa media di vita sta diminuendo e il motivo principale è l’obesità, in particolare nei paesi occidentali dove le patologie legate a una scorretta alimentazione sono sempre più in crescita. Genitori e medici come dovrebbero educare i figli a una sana alimentazione? È necessario praticare l’attività sportiva fin da giovanissimi?

I medici in generale e quelli dello sport in particolare devono essere di esempio per tutti i pazienti e per la popolazione generale: noi per primi dobbiamo mettere in pratica gli stili di vita che predichiamo durante le nostre visite, con particolare attenzione alle fasce di età infanto-giovanili. I soggetti allenati hanno un rischio cardiovascolare ridotto della metà rispetto ai non allenati. Inoltre altri effetti benefici sono localizzati a livello del muscolo-scheletrico, che diventa più resistente e più forte, in grado di farci sopportare meglio il movimento quotidiano, fortificando e consolidando la struttura dell’osso rendendolo in grado di resistere ai carichi del peso.

I convegni che ha organizzato negli ultimi mesi vogliono essere un invito alla vita salutare, al mangiar bene. Mi piacerebbe approfondire il rapporto tra salute, sport, alimentazione e prevenzione delle malattie, in particolare quelle oncologiche.

La Gazzetta di Foligno si farà portavoce della relazione tra medicina dello sport e salute in un percorso che ci condurrà ad un primo appuntamento a dicembre 2016 nella nostra città, quando la Federazione Medico Sportiva Regionale organizzerà, con il contributo dei dipartimenti oncologici ospedalieri di Perugia, Terni e Foligno, un congresso su medicina dello sport e cancro per illustrare ai medici e ai cittadini l’importanza di seguire corretti stili di vita al fine di prevenire le malattie oncologiche, cardiorespiratorie, traumatologiche e immunitarie. Riviste scientifiche accreditate (Journal of Nutrition, Journal of Science and Medicine in Sport), evidenziano come la pratica di 30 minuti di attività fisica quasi tutti i giorni riduce per il 50% l’incidenza della comparsa di cancro del colon, per il 30-40 % l’incidenza di cancro del seno, di tumore della prostata e testicolo. Ricordiamo come il tumore del seno è la prima causa di morte oncologica nelle donne ed il cancro del colon rappresenta la seconda causa di morte in entrambi i sessi (AIRT Working group, 2009). Se vogliamo ridurre la spesa sanitaria, si deve incentivare in modo permanente la pratica dell’attività fisica tra la popolazione soprattutto giovanile e fare in modo che chi comincia a fare sport per lo più a livello amatoriale o a livello ludico-motorio, poi non smetta più per tutta la vita: se è vero che l’attività fisica è come un farmaco, la medicina va assunta a piccole dosi quasi tutti i giorni per tutta la vita.

PAOLA POMPEI

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