Settimana politica
Bilancio di previsione 2016; approvazione fuori termine
Doveva essere approvato entro il 30 aprile, termine già prorogato di un mese dalla Conferenza Stato-Regioni. Se tutto filerà liscio, cioè se la maggioranza risicata che oggi ha Mismetti in Consiglio comunale reggerà, l’approvazione arriverà più o meno entro il 20 di questo mese, dopo la discussione in commissione prevista per il 10. Altrimenti il Prefetto ha la facoltà di “commissariare” il Comune di Foligno, con lo scioglimento dello stesso Consiglio comunale. Proteste per questo mancato rispetto arrivano dai gruppi consiliari dei 5Stelle e di Impegno Civile. Al bilancio viene allegata la pratica FILS con perdita 2015 elevata e debiti altrettanto alti, difficilmente sostenibili. È quantomeno singolare che in commissione consiliare sia stata presentata la relazione previsionale 2016-2018, senza aver illustrato il bilancio 2015, senza fornire ai membri dati recenti per poter esprimere giudizi.
Spese divise in missioni: trasparenza e confronto
Nel bilancio il Comune di Foligno classifica le spese per missioni e programmi che evidenzino le finalità delle stesse per assicurare “maggiore trasparenza e confrontabilità delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse pubbliche e la destinazione delle stesse alle politiche pubbliche settoriali”. Le missioni rappresentano le funzioni principali, come il personale, e gli obiettivi strategici perseguiti. La spesa è divisa in spesa corrente e in conto capitale. Tra la spesa corrente, in totale 45.392.000 euro, la voce più alta è quella per il costo dei dipendenti, tra cui 9 dirigenti. Per quanto riguarda le assunzioni si deroga al divieto al solo fine di favorire la ricollocazione del persone delle province in conseguenza del loro riordino con la legge 56/2014, con un limite di spesa dell’80%, mentre si può sostituire il personale non dirigenziale cessato l’anno precedente, fino a un massimo del 25% della spesa relativa. Tra le maggiori voci di spesa corrente, troviamo: sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente con 10.772.000 euro; diritti, politiche sociali e famiglia con 7.025.000; istruzione e diritto allo studio con 2.807.000; ordine pubblico e sicurezza con 2.183.000; tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali con 1.352.000. Le spese in conto capitale servono per acquisire beni diretti a incrementare il patrimonio e assommano a 15.107.000 euro, ripartiti in: soccorso civile per 5.300.000; trasporti e diritto alla mobilità per 4.061.000; politiche giovanili, sport e tempo libero per 465.000; tutela e valorizzazione di beni e attività culturali per 333.500; diritti e politiche sociali e famiglia per 273.550.
Entrate incerte in un fondo rischi
Per evitare che entrate incerte e dubbie, come i proventi delle sanzioni amministrative al codice della strada e gli oneri di urbanizzazione, possano finanziare spese certe e immediatamente esigibili, generando squilibri e aprendo pericolosi buchi nei conti, il Comune deve iscrivere in bilancio il fondo per crediti di dubbia esigibilità. Per il 2016, con un accantonamento minimo consentito del 55%, viene iscritta in bilancio la somma di 826.876 euro, di cui 300.000 per l’imposta Tari. La ragioneria ha ritenuto di iscrivere una quota di fondo superiore rispetto ai calcoli effettuati per l’accantonamento minimo. In totale il fondo risulta per il 2016 pari a 965.805 euro. Il Comune ha spesso contenziosi sia con cittadini sia con imprese appaltatrici: per questo nel bilancio 2016 si prevede un fondo rischi spese legali per 100.000 euro. Altri accantonamenti devono effettuarsi dal 2015 per perdite delle società e aziende partecipate dall’Ente locale. Nel 2016 il Comune ha messo da parte 95.200 euro.
Comune: debito fuori bilancio
A seguito della sentenza Tar Umbria 573 del 2013, il Consiglio comunale ha riconosciuto un debito fuori bilancio con deliberazione del 30 settembre 2014. La ragioneria ha, quindi, impegnato la somma necessaria alla liquidazione della spesa. Il beneficiario è la ricorrente C.T. srl, impresa edile di Casoria. Il totale del debito è di 10.230,56 euro, di cui 2.141,10 per spese legali.