Sant’Eraclio, degrado nel Castello dei Trinci
È inammissibile che l’antico Castello dei Trinci di Sant’Eraclio, uno dei simboli dell’identità frazionale, sia lasciato nel degrado. All’esterno della scalinata che conduce al piano superiore della Casa Castellana un intricato groviglio di erbacce la fa da padrone e ad oggi non si è registrato alcun intervento risolutivo. Cosa si attende ancora? Gli abitanti hanno esaurito la pazienza. La situazione si è accentuata ulteriormente anche nei pressi del Vecchio Molino Viola, della Torre, della Chiesa del Castello e in via del Forno. Ma non basta. La pavimentazione della porta del Castello in direzione di Spoleto e imbrattata dagli escrementi dei piccioni, che rendono inospitale un gioiello che si dovrebbe valorizzare a partire dal decoro. Invece è diventato sempre più l’habitat naturale dei volatili che fanno i loro nidi nelle feritoie dell’antico fortilizio trecentesco. In attesa che le pastoie burocratiche si dissolvano, rendendo più trasparente l’iter per il completamento dei lavori post-sisma, il minimo che Sant’Eraclio reclama a viva voce è la pulizia costante dell’unica fortezza di pianura che senza dubbio con un’adeguata politica di promozione culturale può rappresentare il futuro occupazionale delle nuove generazioni.
ANDREA PERMARINI
