Centro storico e scelte coraggiose
La ‘cantantessa’ Carmen Consoli ha definito Foligno una bellissima città piena di arte e di storia che si gira benissimo a piedi perché è a misura d’uomo. Prendiamo spunto da questa riflessione importante per affrontare un tema che in questi giorni è ampiamente dibattuto: quello della chiusura o meno del centro storico. L’amministrazione comunale su questo aspetto è da tempo tentennante e non vuole, almeno così sembra, adottare scelte coraggiose. Il giovane assessore Emiliano Belmonte sta cercando un’adeguata soluzione ma i contrasti non mancano. Chiudere o non chiudere? Questo è il problema, perché se da una parte gli ambientalisti propongono di eliminare le auto dal cuore della città, dall’altra incombe il ‘costante ricatto’ dei commercianti che vorrebbero, più o meno, le auto davanti alla vetrina. “Gli affari non vanno bene e se non c’è movimento, la gente preferisce i centri commerciali”, questa la loro giustificazione. E così l’amministrazione non decide. O mette delle toppe. Da una ventina di giorni c’è una navetta gratuita che dal parcheggio del Plateatico porta in centro ogni cinque minuti la mattina e ogni dieci il pomeriggio. L’abbiamo sperimentata anche noi un paio di giorni fa e nel minibus eravamo in due, compreso l’autista. Un servizio importante che è snobbato dai folignati. Si dirà che non c’è comunicazione, ma anche questo non è vero. I media ne hanno parlato quasi quotidianamente, ma la pigrizia delle gente resta tale. “È una questione di educazione civica”, ha detto la presidente di Confesercenti Cristiana Mariani. Ed è la giusta considerazione perché se non si parte dal basso gli obiettivi non possono essere raggiunti e lo sforzo di avere un servizio, peraltro gratuito, rischia di diventare vano perché diventerebbe un costo aggiuntivo per le casse del Comune. È necessario, quindi, che i folignati prendano coscienza che in questo piccolo ‘sputo di centro’ che abbiamo si può sicuramente circolare in bici o con il ‘piedibus’. Ne guadagnerebbe l’ambiente con meno inquinamento e, di conseguenza, la qualità della vita. A fine febbraio dovrebbero essere installati i varchi elettronici che consentiranno l’ingresso in città in determinate fasce orarie. Ma anche qui emergono contestazioni perché queste fasce dovrebbero essere ‘elastiche’. Chi le vorrebbe più strette, chi più larghe, con la logica conseguenza che tutto resterà come prima. Noi crediamo che sia giunto il momento di prendere una decisione coraggiosa che, seppur impopolare, consentirebbe di avere un meraviglioso salotto dove possono essere ammirati gli stupendi palazzi che la città offre e i musei d’arte che pur ci sono e che farebbero gola ad altre città dell’Umbria. E per raggiungere questo importante obiettivo, visto che nel programma della maggioranza c’è, occorre mettere subito mano ad un progetto di valorizzazione culturale con percorsi a tema che portino alla riscoperta dei nostri tesori. Senza fare lo slalom tra le auto e tra il puzzo degli scappamenti.
rdm