Settimana politica
Meno ricoveri, ma il pronto soccorso scoppia
L’Ospedale nuovo ha un record positivo per i parametri regionali sanitari: quello del minor numero di ricoveri. Ma il pronto soccorso scoppia, oberato da numerose richieste giornaliere di interventi con codice non urgente, con una percentuale altissima rispetto ai codici con patologie gravi. L’afflusso è costante, le attese snervanti, anche superiori alla mezza giornata. Non esistono altri filtri, come potrebbe essere quello dei medici di famiglia, per evitare che una gran massa di cittadini si rivolga al pronto soccorso. Inoltre il ricorso al 118 di emergenza è sovra-dimensionato (intorno alle 48.000 chiamate in un anno) per i medici in servizio (4 con turni di 12 ore, qualche volta di più) e per il territorio che serve (da Bastia a Assisi, a Molinaccio Umbro, a Ponte di Ferro, a Campello). Il 118 valuta l’opportunità di trasferire il malato all’Ospedale, che passa comunque prima per le valutazioni del pronto soccorso. La maggior parte di coloro che si servono del pronto intervento vengono dimessi senza ricovero. L’ASL ha deciso di spostare a fianco del pronto soccorso la medicina d’urgenza, ripristinando la situazione di anni fa.
Guardia Medica in Via del Campanile: scelta infelice
La postazione di Guardia Medica è stata trasferita in Via del Campanile, dove sono ubicati altri servizi di ASL 2, liberando due locali all’Ospedale per ospitare posti letto e ambulatori. La scelta di Via del Campanile non appare la più azzeccata: difficile da raggiungere con sensi unici e mancante di parcheggi.
Vuoi donare gli organi? Puoi sceglierlo in Comune o all’ASL
Chi richiede o rinnova la carta d’identità può esprimere il proprio consenso (o anche diniego) alla donazione di organi e tessuti, dopo la morte, firmando un semplice modulo. I cittadini maggiorenni che intendono esprimere la propria volontà e registrarla nel sistema informativo trapianti (SIT) possono farlo anche compilando e firmando un modulo da richiedere all’ASL 2 (reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale San Giovanni Battista) o firmando un atto dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO); la sezione di Foligno è stata la prima in Umbria. Sono altrettanto valide la tessera regionale del Donatore, le tessere delle Associazioni di Donatori e Malati, il consenso espresso su un foglio con dati anagrafici, data e firma, da custodire sempre con sé. Perché donare? Migliaia di persone, ogni anno, sono salvate con il trapianto. Non è possibile conoscere né il nome del donatore né quello del ricevitore, perché gli organi vengono assegnati in base all’urgenza e alla compatibilità clinica e immunologica delle persone in attesa di trapianto. I pazienti non pagano per ricevere un organo. Da viventi si possono donare rene e parte del fegato, le cellule staminali (da midollo osseo, sangue periferico e cordonale), la cute, la placenta, i segmenti ossei. Non esistono limiti di età: cornee e fegato, prelevati da donatori di età superiore a 80 anni, sono frequentemente idonei a essere prelevati e trapiantati.
900.000 abitanti, 44.000 disoccupati
In Umbria il tasso di disoccupazione è minore (11,3%) rispetto al 12,7% nazionale. Nel 2014 i disoccupati sono 44.461 (+ 142% dal 2008). I primi 5 settori di impresa non sono sostanzialmente cambiati negli anni di crisi. Il commercio è al 25,3% (in leggero aumento), l’agricoltura e pesca al 20,6% (in diminuzione di circa 2 punti percentuali), le costruzioni al 14,6% (erano al 15,7% nel 2009), la manifattura al 10,2% (quasi come nel 2009), i servizi tradizionali all’8,7% (cresciuti di un punto). Il maggior calo nel numero di imprese (nel 2009 erano 83.269, nel 2014 81.482) è stato nell’agricoltura (-1.755), nelle costruzioni (-1.209), nella manifattura (-469), nei trasporti e comunicazioni (-229). Significativo è il raddoppio in 20 anni del pendolarismo umbro per lavoro o studio, specie verso Lazio e Toscana. Come creare posti di lavoro? Investendo in innovazione e ricerca, turismo, arte e cultura e spendendo fondi europei. Le criticità umbre sono la fine dell’endemico assorbimento pubblico, il rallentamento dell’edilizia, l’inefficienza o il disarmo del sistema dell’impresa pubblica, il difficile accesso al credito bancario per i giovani.
GIANCARLO ANTONELLI