Colfiorito e la nuova SS77
Dante Santoni: “La aspettavamo da anni, ma non mancano le preoccupazioni”
Dante Santoni è impegnato da oltre quarant’anni nella valorizzazione del territorio di Colfiorito, dove gestisce una nota struttura alberghiera e tiene in efficienza le webcam che, dal 2007, inquadrano il territorio dell’altopiano sul portale www.folignometeo.it.
L’apertura della nuova statale 77 è imminente. Cosa vi aspettate?
La strada, la aspettavamo da tanti anni: ci mette in contatto con la zona turistica umbra per eccellenza. Nel 1976 ero presidente del consiglio di quartiere di Colfiorito ed insieme a Bruno Albanesi e Mimmo Lini abbiamo iniziato un lavoro per sensibilizzare le istituzioni di Umbria e Marche sui temi della viabilità. Non solo per velocizzare i collegamenti, ma anche perché il traffico pesante all’interno dei nostri paesi poneva problemi di sicurezza.
Ne è passato di tempo…
I comuni marchigiani hanno sempre appoggiato il progetto di un collegamento veloce con Foligno e in direzione di Roma; le istituzioni umbre, invece, sono state sempre più tiepide, per non dire che snobbavano l’idea. Puntavano ad indirizzare la viabilità verso Perugia, e così facendo hanno soffocato il capoluogo di regione.
Dunque ora siete tutti soddisfatti o ci sono anche voci critiche?
La preoccupazione più sentita è quella per l’impatto ambientale di un’opera così importante. Se ne parlava fin dall’inizio, ma mi pare di poter dire che in fase di progettazione se ne è tenuto conto. Abbiamo una webcam sul monte Orve, che inquadra Colfiorito dall’alto; l’impatto visivo della strada è minimo. Il beneficio che potrebbe portare non solo a Colfiorito, ma a tutto il territorio umbro-marchigiano, è invece molto rilevante.
Non c’è il rischio che la strada tagli fuori il paese dal traffico turistico?
Anche questa è una preoccupazione di molti e bisogna impegnarsi per scongiurarla. Occorre che Colfiorito diventi un borgo di servizio alla statale 77, al posto delle aree di servizio lungo il percorso. Lo svincolo è a solo 800 metri dal centro di Colfiorito ed il paese può offrire agli automobilisti una serie di servizi molto più interessanti di quelli di un semplice autogrill.
Però l’area di servizio nella zona di Colfiorito è prevista nel progetto…
Sembra di sì, ma è proprio su questo che le nostre istituzioni dovrebbero impegnarsi. Il comune di Foligno deve agire con forza verso i committenti.
A quasi vent’anni dal terremoto come è cambiata la vita di Colfiorito?
Oggi abbiamo molti più pensieri. A Colfiorito c’è stato uno sviluppo selvaggio delle attività commerciali, che ha generato in una guerra tra poveri per accaparrarsi i clienti. I turisti che arrivano sono aumentati, ma anche l’offerta dei servizi che se li contendono. A fronte dei tanti servizi dei privati, le infrastrutture pubbliche sono invece impresentabili.
A cosa si riferisce?
Scale, marciapiedi e pulizia sono in condizioni tali che ci vergogniamo ad invitare i clienti a fare una passeggiata all’interno del paese.
Cosa è successo?
I materiali utilizzati dopo il terremoto non sono adatti per le condizioni ambientali di Colfiorito, dunque si rovinano. E a poco servono le riparazioni fatte, perché subiscono la stessa usura. Speriamo che qualcuno ci rimetta mano…, ma per ora il confronto con le vicine Marche è impari: ci sono borghi bellissimi, molto curati nelle strade e nell’illuminazione. Colfiorito non avrebbe nulla da invidiare a questi borghi, invece è abbandonato come un castello delle streghe.
Eppure avete un bellissimo Museo archeologico…
Il MAC (Museo archeologico di Colfiorito) è una istituzione straordinaria, di cui andiamo fieri. Purtroppo è aperto solo nei fine settimana. Anche il Museo del Parco è una bella risorsa: organizza quasi tutte le settimane un’iniziativa diversa e riscuote sempre successo perché valorizza una delle nostre risorse più preziose: la bellezza della natura.
MAURO PESCETELLI