Settimana politica
Ex-dipendenti di cooperative fanno causa a VUS
Due dipendenti della cooperativa Incontro B e poi della Dinamica Centro Servizi reclamano dalla VUS spettanze retributive (sesto livello del contratto di aziende del settore Gas-Acqua) per il rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, avviato dal 2003 per l’una e dal 2007 per l’altra, fino al 2011. Le cooperative, aderenti al Consorzio Leonardo e ABN, hanno svolto servizi di appalto relativamente alla lettura dei contatori. Le ricorrenti (il ricorso risale al 2011) chiedono al Tribunale di Perugia di accertare la natura illecita dei contratti di appalto intercorsi tra VUS-Leonardo e ABN e di dichiarare nulli i licenziamenti (agosto 2009) loro comminati dalla cooperativa Incontro B. In parole povere entrambe affermano di essere state comandate da VUS e, quindi, di aver diritto ad essere retribuite come sue dipendenti. La questione è apparsa in Consiglio comunale, a seguito di un’interrogazione di Impegno Civile. In risposta, l’assessore competente Elia Sigismondi ha letto un comunicato di VUS, che contesta integralmente le rivendicazioni delle due dipendenti di cooperative, precisando che la modalità di affidamento del servizio delle letture dei contatori era stato affidato in modo diretto sino al 2009 e da tale data, mediante procedura negoziata, aggiudicata al consorzio di cooperative ABN (Incontro B, Dinamica e Blu cooperativa sociale). Ora la sentenza dovrebbe essere pronunciata entro dicembre 2015. Le spettanze oggetto del ricorso sono quantificate in totale in 106.000 euro. VUS comunica anche che è pendente un altro ricorso di analogo oggetto. Una delle ricorrenti è coniuge di un assessore comunale.
Minoranza contro Borscia: “asservito agli ordini di partito”
Duro comunicato di Impegno Civile, Sinistra e libertà e Movimento 5 Stelle, che rimprovera al presidente del Consiglio comunale Alessandro Borscia di “gettare alle ortiche regolamenti e principi di correttezza democratica” e “il rifiuto, senza alcuna motivazione, della richiesta di immediata convocazione della conferenza dei capigruppo”. “Brutta pagina per Foligno” è il commento di Stefania Filipponi, mentre Elisabetta Piccolotti è stupita “dalla maniera così maldestra e scorretta” con cui si gestisce il dibattito democratico cittadino. Cosa è successo? Il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione sul “baratto amministrativo”, cioè la possibilità per i cittadini di lavorare per il Comune in cambio di sconti o esenzioni di tributi. La maggioranza ha sovrapposto un ordine del giorno urgente sullo stesso argomento già in calendario, assumendosene la paternità. Questo ha scatenato la protesta della minoranza che, pur restando in aula, non ha discusso e votato alcune pratiche all’ordine del giorno nel Consiglio del 30 settembre. Questo il commento di Fausto Savini, capogruppo 5 Stelle, in riferimento alla non discussione della sua mozione sul “baratto”: “l’esistenza di un sacrificio economico ha scatenato nella maggioranza una reazione negativa, facendo emergere che lo scopo principale di chi amministra è il ritorno economico”. Da segnalare, ancora, la pessima consuetudine di non ascoltare chi interviene in Consiglio, con consiglieri distratti, brusii, telefonate, andirivieni.
Politici riallocati
Tre ex-sindaci, due ex-assessori, ex-consiglieri regionali e parlamentari al termine del loro impegno politico hanno avuto incarichi pubblici non gratuiti. Valentino Valentini, ex-sindaco a Montefalco, è stato chiamato a far parte dell’ufficio di gabinetto della presidente Marini già dal primo suo mandato alla guida della Giunta. Percepisce per il 2015 un compenso annuo lordo di 88.618 euro (nella scorsa legislatura lo stipendio superava i 100 mila). Sandro Vitali, già sindaco di Spello, è alla guida dell’Azienda Vivaistica Regionale (nel 2013 ha chiuso il bilancio con una perdita di 307 mila euro); resta complicato sapere quanto percepisca annualmente. Giuliano Nalli, già sindaco a Trevi, è alla guida dell’Agenzia Forestale dell’Umbria (ha sostituito le vecchie Comunità Montane); è difficile sapere quanto percepisca. In questi due casi, quindi, non sembra funzionare l’amministrazione trasparente. Due ex-assessori folignati sono collaboratori della presidente Marini e del presidente della Provincia Mismetti. Il primo è Joseph Flagiello, nominato a giugno 2015, che percepisce un compenso annuo lordo di 48.500 euro. Il secondo è Christian Napolitano, nominato da Mismetti ad ottobre 2014, che percepisce un compenso intorno ai 20 mila lordi. Questi collaboratori sono assunti su chiamata e non per concorso. Nell’elenco dei politici utilizzati per incarichi pubblici figurano un ex-consigliere regionale (Calogero Alessi è stato amministratore unico di Sviluppumbria fino a giugno 2013, percependo un compenso annuo di 15.121 euro) e un ex-parlamentare (Mauro Agostini, amministratore unico di Umbria Innovazione, ora fusa in Sviluppumbria, con compenso per il 2014 di 31.500 euro).