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Settimana politica

IMU invariata, TASI aumenta (maggiori incassi per 1 milione)
Il bilancio 2015 del Comune prevede l’aumento della TASI, tassa sui servizi indivisibili, a carico sia del possessore, sia dell’utilizzatore dell’immobile. L’aliquota per l’abitazione principale e sue pertinenze resta al 2,00 per mille, ma varia da 50 a 25 euro la detrazione (esclusione delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, per le quali non c’è alcuna detrazione). Confermata, invece, l’esenzione per gli immobili utilizzati per l’insediamento di imprese di nuova costituzione, per delocalizzazione da altri Comuni o apertura di nuove unità locali operative. Gli immobili produttivi devono pagare l’1,25 per mille (più il 7,60 per mille di IMU), rappresentando così i maggiori contribuenti del Comune di Foligno. TASI e IMU diventano per le aziende un costo non facilmente sostenibile: gli uffici comunali hanno allora previsto un aumento del periodo di rateazione che può arrivare a 72 rate; per chi non paga, però, viene aggiunta una maggiorazione del 30%. Con l’aumento della TASI, il Comune prevede di incassare 1 milione e 200 mila in più. L’evasione di IMU e TASI a Foligno è un fenomeno poco rilevante: per la prima, ad esempio, la previsione era di un’entrata di 10 milioni 158 mila, mentre l’incasso totale ha raggiunto 9 milioni e 367 mila. Ma recuperare gli importi non pagati non è facile.

Disastro 2014 per le farmacie comunali: perdita da 401 mila euro
È un bilancio disastroso per le cinque farmacie comunali (e per il dispensario di Casenove), quello approvato di recente. 401.750,26 euro di perdita d’esercizio, coperta da riserve di bilancio per solo 194.473,92 (il resto, 207.276,34 euro, è rinviato ai futuri esercizi: un’eredità scomoda). Il fatturato 2014 è in diminuzione rispetto al 2013: 6 milioni 300 mila contro 6 milioni 555 mila; con un aumento dei costi della produzione (totale 2014: 6 milioni e 856) di circa 200 mila. Quali le cause dell’ingente perdita (quella del 2013 ammontava a 78.608)? Innanzitutto il canone anticipato – il 3% sul fatturato dell’esercizio precedente – per 20 anni al Comune (dal 2002 anticipati 2 milioni e 308 mila), poi la diminuzione dei margini di ricavo sui farmaci, i costi come affitti e personale (4 direttori di farmacia e un capo ufficio amministrativo, farmacisti e impiegati: in totale 24 dipendenti), la crisi del settore farmaceutico e la concorrenza di parafarmacie, la presenza in zone (Colfiorito e Casenove) con marginalità negativa Si può migliorare? Al 30 giugno c’è un’inversione di tendenza: l’AFAM è in utile.

La cura Matilli (amministratore unico) sembra dare i primi frutti
La situazione a metà anno mostra un conto economico delle farmacie comunali in attivo per 29.660 euro. Quali azioni si sono adottate? Nuovi contratti con i fornitori di medicinali per ottenere migliori sconti; corsi per migliorare le tecniche di vendita; riduzione drastica delle spese di rappresentanza e pubblicità; campagna promozionale di prodotti stagionali non farmaci; inoltre, da marzo è iniziata una campagna volta all’analisi della pelle e dei capelli presso le farmacie. È poi intenzione di AFAM proporre convegni e partecipare a manifestazioni per alcune categorie di malati quali i celiaci. Sollecitato anche dal Collegio Sindacale, che chiede contenimento dei costi e incremento di ricavi, il presidente Andrea Matilli, dunque, sembrerebbe aver invertito la tendenza negativa. Il Comune proprietario, comunque, non ha perso soldi, perché si fa anticipare un canone milionario. Per amministratore e sindaci revisori, l’AFAM ha speso nel 2014 86.110 euro.

La politica paga troppo
La legge regionale n. 20 del 23 dicembre 2011 ha abrogato il diritto all’assegno vitalizio dei consiglieri regionali, per cui oggi essi non versano più i contributi di previdenza e solidarietà. I consiglieri che non vengono rieletti possono mantenere il diritto all’assegno vitalizio quando raggiungono il requisito dell’età o richiedere la restituzione in unica soluzione dei contributi complessivamente versati. Hanno usufruito di questa seconda opzione, incassando i relativi importi: Damiano Stufara (92.644,17 euro); Maria Rosi (92.644,17); Oliver Bruno Dottorini (242.775,34); Roberto Carpinelli (220.033,22); Sandra Monacelli (90.787,86); Vincenzo Riommi (246.451). Naturalmente i consiglieri non rieletti hanno diritto alla corresponsione dell’indennità di fine mandato. Ecco i loro nomi e gli importi liquidati: Lamberto Bottini (89.93.08); Fabrizio Felice Bracco (89.093.08); Paolo Brutti (48.287,16); Massimo Buconi (48.287.16); Roberto Carpinelli (46.472,78); Giancarlo Cintioli (13.200); Gianluca Cirignoni (48.287,16); Alfredo De Sio (4.120.44); Oliver Bruno Dottorini (89.093,08); Fausto Galanello (48.012,67); Orfeo Goracci (41.687,16); Giovanni Andrea Lignani Marchesani (88.814,13); Renato Locchi (41.687,16); Massimo Mantovani (32.740,95); Manlio Mariotti (19.800); Fiammetta Modena (89.093,08); Sandra Monacelli (48.287,16); Massimo Monni (48.287,16); Vincenzo Riommi (89.083,08). L’impegno politico, seppur gravoso da svolgere con scrupolo, paga molto bene, forse troppo.

GIANCARLO ANTONELLI

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