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Settimana Politica

Il Comune chiude il 2014 con un avanzo (2.131.760,15)
L’avanzo verrà suddiviso in fondi vincolati (355 mila), in fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale (513 mila) e in fondi non vincolati per il restante 1 milione 263 mila. Il saldo di cassa al 31 dicembre 2014 è di 10 milioni 254 mila (in diminuzione rispetto al 1° gennaio di circa 1 milione 700 mila; ma rispetto al 2012 c’è un crollo di 11 milioni). Esso è determinato dalla differenza delle riscossioni e dei pagamenti, divisi per competenza e residui. I residui, che devono essere ri-accertati ogni anno, hanno una parte rilevante nella formazione del bilancio comunale.

I rilievi dei Revisori dei Conti
I Revisori dei Conti, nella relazione allegata al bilancio consuntivo, danno un giudizio sostanzialmente positivo dei conti del Comune, che ha rispettato gli obiettivi del piano di stabilità e il limite di indebitamento. Rilevano anche lacune e deficienze come, per esempio: la diminuzione percentuale della capacità di riscossione per il recupero dell’evasione tributaria rispetto a quanto verificatosi nel 2013; l’incremento dei residui totali a fine 2014 per i contributi per il permesso di costruire (l’invito dei Revisori è ad accertare le entrate in oggetto al momento del loro incasso anche per le rateizzazioni concesse e ad adoperarsi per una puntuale riscossione); una modesta capacità di riscossione per i crediti derivanti dai proventi (affitti) dei beni dell’Ente; l’invito a una periodica verifica dello stato di riscossione dei residui attivi costituiti prima del 2010, anche al fine di evitare che il relativo diritto cada in prescrizione (nel 2014 232.000 euro sono stati dichiarati inesigibili); le discordanze sui rapporti di debito e credito con società partecipate; la carenza per alcune società partecipate di certificazione dell’organo di revisione sempre riguardo ai rapporti di debito e credito. Per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, i Revisori  invitano a vincolare una quota per far fronte: a eventuali passività derivanti dalla situazione debitoria di alcune società partecipate; alla sistemazione delle discordanze contabili con alcune società; ai crediti di dubbia esigibilità; a eventuali passività derivanti da contenzioso (il Comune, per esempio, per sentenza definitiva, dovrà pagare a un proprio dipendente circa 600 mila euro, perché impegnato in mansione superiore a quella riconosciuta). I Revisori hanno comunque espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto 2014.

Revisori VUS: continuità a rischio e precario grado di liquidità
Nonostante risultati economici positivi (dal 2002 al 2014 si sono registrati utili per circa 9 milioni e mezzo, di cui più di 6 distribuiti ai soci Comuni), il giudizio dei Revisori dei Conti sulla VUS è negativo. Il presidente Pietro Roscini e i Sindaci Rosanna Agostini e Marco Moscatelli, analizzando la situazione finanziaria scrivono: “La continuità aziendale è a rischio, poiché la Società nel corso dell’esercizio 2014, pur in presenza di un risultato economico probabilmente positivo, evidenzia un precario grado di liquidità, connotato anche da una diminuzione nel 2014 del circolante rispetto al 2013 di 1.754.228 euro e dall’indicatore della gestione finanziaria al 31 dicembre 2014 (indice del debito) dato dal rapporto tra debiti verso banche e altri finanziatori sul patrimonio netto, pari al 3,42, sintomo di come l’azienda sia esposta al rischio insolvenza. Infatti nello stesso anno si è finanziata principalmente con il ricorso all’indebitamento finanziario e col credito presso i propri fornitori”. Inoltre si evidenzia che i Comuni soci al 19 gennaio scorso risultano in mora nei pagamenti dei servizi per 5 milioni 553 mila euro e che al 6 febbraio la morosità complessiva per crediti derivanti da utenze ammonta a 9 milioni 575 mila euro, di cui 1 milione 730 mila gestiti direttamente dall’Ufficio Legale. La società, secondo i Revisori, si trova in presenza di “un grave squilibrio finanziario” e VUS – se le banche non rinnovassero gli affidamenti, se i fornitori ricorressero al recupero giudiziale dei loro crediti, in presenza anche del contenzioso ENDESA e Agenzia delle Entrate, se il recupero crediti sarà di modesta entità rispetto alle aspettative – verrebbe a trovarsi nelle condizioni di non poter continuare la gestione operativa. I Revisori invitano quindi il CdA ad attivarsi per scongiurare le ipotesi sopra riportate. Gli amministratori, come riportato dal nostro settimanale nel numero precedente, si dichiarano ottimisti sulle prospettive di VUS, ma dovrebbero far chiarezza, tra l’altro, su quelle cifre elevate di utenze non riscosse, di pagamenti per servizi dai Comuni soci.

GIANCARLO ANTONELLI

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