Kenya-FOLIGNO

Da Foligno al Kenya: al via il gemellaggio

Kenya-FOLIGNONyeri è una diocesi piuttosto grande: non bastano quattro ore per attraversarla tutta, dal deserto del nord, dove vivono i Masai nelle capanne, al centro-sud, costellato di banani e piantagioni di caffè. In Kenya c’è tutto un rito circa i discorsi con cui gli ospiti devono omaggiare chi li accoglie. Cerchiamo tutti di sfuggire di fronte alle numerose presentazioni che ci si prospettano davanti a centinaia di persone, ma non c’è nulla da fare: ogni comunità attende i nostri saluti. Tutti aspettano, nessuno si alza. Forse perché nel continente nero nessuno vive davvero con l’orologio. Nessuno si domanda perché il sacerdote tardi due ore per la celebrazione della Messa: sono tutti lì, felici, a provare i canti e ad aspettare. Nessuno pensa alle più di quattro ore di riunione a cui assistiamo in lingua kikuyu (che ovviamente non padroneggiamo) nell’attesa che qualcuno ci traduca. Se il Kenya ci insegna qualcosa è proprio ad aspettare. Del resto – ci dice qualcuno – anche una donna che aspetta il proprio figlio deve saper vivere la propria attesa. È chi sa vivere così che può dirsi veramente ricco.
Sono passati due anni da quando la Caritas di Foligno – insieme con la Caritas di Nyeri, Caritas Kenya e Caritas Italiana – ha iniziato ad aspettare per intraprendere questo viaggio lo scorso febbraio: un gemellaggio (in parte già avviato) seguìto all’appello con cui papa Benedetto invitava a soccorrere il Corno d’Africa, colpito duramente tra il 2011 e il 2012 da una grande siccità e carestia. Prima di tutto un’amicizia, perché di questo cammino possano beneficiare tanto Foligno quanto Nyeri.
Facciamo tappa in una delle zone più aride della diocesi. Dei bimbi si affaccendano nella ricerca dell’acqua. Uno di noi porge un biscotto a uno dei piccoli cercatori. Il bimbo ne chiede un altro per l’amico ma noi non ne abbiamo. Quel biscotto, in fondo, sembra il nostro gemellaggio: senza troppe risorse, si nutre di amicizia. Il bimbo prende il biscotto e lo divide in piccole parti per farne dono al suo rafiki, al suo amico.
“Quando vuoi veramente qualcosa da Dio, gliela devi disegnare. Qui si usa così”, irrompe una gentilissima donna africana. “Gliela devi disegnare con tutti i particolari che hai in mente e devi gridare a Lui di fronte al tuo disegno nel segreto della tua camera”, spiega sorridendo. Anche il nostro disegno – quello del gemellaggio tra le due Caritas – è così, pieno di particolari: programmi di adozioni a distanza in partenza da Pasqua, possibilità di volontariato per giovani e vacanze solidali che consentiranno alla diocesi di Nyeri di poter camminare da sola, oltre all’attivazione di possibilità di scambio di medici e infermieri tra le due diocesi. Pronto il disegno, spetta ora a Foligno renderlo a colori. Safari njema, buon viaggio.

FRANCESCA BRUFANI

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