Settimana politica 2015 – 08
Amoni lascia il Consiglio comunale
Delusione dalla politica e un incarico alla Confcommercio incompatibile (e un commento: questa è la Giunta peggiore): ecco le ragioni della decisione di Aldo Amoni di dimettersi da consigliere comunale dopo nemmeno un anno dalla nomina. Continua così la tradizione – precedenti i casi di Giampiero Menestò, Leonello Radi e Luciano Rossi; mentre Daniele Mantucci e Stefania Filipponi hanno invece proseguito nonostante la sconfitta – dei candidati a Sindaco perdenti che non sono restati in Consiglio comunale per l’intera legislatura. Amoni dichiara di essere deluso dalla politica e di aver avuto in questi mesi come opposizione un ruolo marginale e secondario nell’assemblea cittadina. Pensava, essendosi candidato a Sindaco, di svolgere un ruolo diverso, ma ha sperimentato come il Consiglio comunale sia soprattutto organo di ratifica delle decisioni adottate dal potere esecutivo, e come difficilmente le proposte delle opposizioni vengano accolte dalla maggioranza, blindata com’ è dal peso politico del Partito Democratico. La lista “Amoni Sindaco” aveva presentato in campagna elettorale diverse proposte: la riduzione dei costi della politica (50% dei compensi di Sindaco e assessori) con la conseguente creazione di un fondo emergenze; interventi speciali per le imprese (600.000 euro per l’abbattimento dei costi); la riduzione dell’Irpef comunale; agevolazioni delle imposte sulla casa di pertinenza comunale per i nuovi residenti con posto auto gratuito per 5 anni. E ancora: il decentramento degli uffici comunali nel territorio; il riordino delle società partecipate; il potenziamento dei distretti sanitari frazionali; l’istituzione del Consiglio comunale dei giovani; una borsa di studio “cantiere di idee”; 50 eventi da inventare e svolgere su tutto il territorio; un progetto per Foligno sicura. Ad Amoni, nonostante queste dimissioni, non si può certo rimproverare l’impegno per la Città, specie come capo dei commercianti di Confcommercio (vedi Primi d’Italia), ma anche come quintanaro doc. Così aveva giustificato la sua candidatura ad amministrare Foligno: “La decisione di mettermi al servizio della città è nata dalla consapevolezza che la cosa peggiore che possiamo fare è quella di restare immobili”. La scelta di tirarsi fuori va rispettata, ma restano gli interrogativi sui candidati a Sindaco che, dopo esseri eletti, non proseguono l’impegno politico che avevano promesso.
Leonelli (PD) ascolta la Gazzetta: troppe 7 aziende dei rifiuti
Si possono ancora mantenere sette aziende municipalizzate per la raccolta dei rifiuti solidi in Umbria? No, per Giacomo Leonelli segretario regionale del PD, considerato che “la dimensione ottimale per queste società sarebbe un bacino di utenza di quattro milioni di persone”. In un documento, tra l’altro, si ipotizzano una partecipazione dei cittadini al capitale di rischio per agevolare un’attività di controllo e accorpamenti dei soggetti operanti anche oltre i confini regionali. Più volte in questa rubrica avevamo sollevato perplessità su come fosse possibile avere in Umbria (nemmeno un milione di abitanti) tantissime aziende municipalizzate, che si fanno concorrenza tra di loro, che devono, ognuna per proprio conto, ricorrere ad appalti milionari, che hanno consigli di amministrazione costosi e difficilmente controllabili dalla politica che li ha nominati.
GIANCARLO ANTONELLI