“Biblioteca Vivente”: da “Mandela” una biblioteca di libri umani
In inglese si dice “Living Library” (“Biblioteca Vivente” in italiano) ed è l’iniziativa in arrivo, a partire dal maggio prossimo, tra gli scaffali della Biblioteca “Mandela”. Al bando i libri cartacei perché nella “Biblioteca Vivente” è il libro stesso a prendere parola. Nata nel 2000 a Copenaghen da un esperimento seguìto ad un episodio di violenza, la “Living Library” concede in prestito solo storie che si raccontano da sole. Niente provetti attori o messe in scena perché le “persone-libro” pronte per conversare sono persone comuni, individui appartenenti a categorie vittime di pregiudizio, tutte con una storia da raccontare: una sorta di libri-audio in 4D, insomma, pronti a spiegare le pagine di fronte a perfetti sconosciuti. “Prendi in prestito un pregiudizio e guardalo in faccia. Vieni a sfogliarci”- questo l’invito rivolto ai potenziali lettori che in giorni stabiliti (il primo, proprio in occasione dello spegnimento della prima candelina della Biblioteca “Mandela” il 3 maggio prossimo) potranno consultare l’apposito catalogo di “libri umani” e prenderne uno in prestito per ascoltare. Ben precise sono le regole – stabilite dalla ong fondatrice “Stop the violence” – che ogni biblioteca deve riprodurre per riproporre l’iniziativa: prima fra tutte, l’accurata selezione dei “libri umani” che dovranno garantire efficacia e sintesi (massimo 30 minuti) al lettore-ascoltare. Immigrati, ex-carcerati, mamme di drogati, indigenti, persone che attraversano la malattia ma anche – ha aggiunto il direttore della Caritas diocesana – “congiunti di personaggi che hanno lasciato qualcosa nel cuore della città”. Perché sradicare il pregiudizio significa anche offrire esempi positivi. “Non si giudica un libro dalla copertina”, questo il motto che da Bologna a Palermo – e, ci si auspica nei fatti, anche a Foligno – fa da padrone in tutte le “Biblioteche viventi”. Perché ogni libro umano – specie fuori dalle mura della Biblioteca – venga maneggiato con cura, preservato per altri, senza sgualcire le sue pagine.
FRANCESCA BRUFANI