Settimana politica 2014 – 45
Vecchio ospedale: residenza assistita affidata al “Santo Stefano”
Riapre il portone d’ingresso del vecchio ospedale San Giovanni Battista, chiuso nel 2006: la struttura rimodernata ospiterà fino a 43 ricoveri con la tipologia di residenza sanitaria assistita. Titolare del servizio è l’Istituto Santo Stefano con sede nelle Marche, che ha realizzato a suo carico i lavori e al quale il Comune ha ceduto l’immobile con un contratto di comodato per 99 anni. Il Santo Stefano utilizzerà proprio personale e si servirà di collaboratori della Coop. Dinamica, trasferiti dall’ex-ONPI. Ad occupare i primi venticinque posti sono i pazienti provenienti proprio dall’ex-ONPI, nel quale rimangono ora una settantina di ospiti (10 persone sono in lista di attesa). Al servizio di residenza sanitaria assistita (può durare fino a un massimo di 60 giorni) accedono pazienti dimessi dall’ospedale, i quali dopo il ricovero necessitano di riabilitazione o hanno una situazione clinica difficile, che non può essere posta a carico della famiglia. Anche un medico di famiglia può chiedere il ricovero in RSA. A decidere sull’ingresso ci sarà un’unità valutativa, composta tra l’altro da un medico e un assistente sociale, che vaglierà le richieste motivate dall’ospedale e cercherà soluzioni per varie tipologie di pazienti. La residenza assistita, a carico del servizio sanitario regionale con un costo giornaliero di 135 euro (retta non certo bassa), è un intervento che la sanità pubblica offre a malati acuti o anche in stato vegetativo. Altre possibilità di accoglienza di pazienti dimessi dall’ospedale sono le residenze protette (il cui costo ricade solo in parte sul sistema sanitario) e i servizi diurni gestiti soprattutto da cooperative sociali, per i quali ci sono finanziamenti sia del Comune, sia dell’ASL. All’inaugurazione ha partecipato la presidente della Regione Marini, che ha dichiarato che con questo nuovo servizio si favorirà il rientro dei pazienti che si trovano in strutture fuori dell’Umbria. L’amministratore delegato del Santo Stefano, Enrico Brizioli, ha detto che Foligno avrà dalla struttura inaugurata avrà vantaggi a livello occupazionale ed economici. Presenti i sindaci del comprensorio e il vescovo Gualtiero Sigismondi.
Sert resta in Viale Ancona
La sede del servizio dipendenze resta in Viale Ancona. Il direttore generale dell’Asl 2 Sandro Fratini e il sindaco Nando Mismetti avevano dichiarato che sarebbe stato trasferito all’Ospedale, ma ora vengono smentiti dalla dott.ssa Paola Menichelli, direttore del dipartimento dipendenze del distretto di Foligno che, in risposta ad un’interrogazione dei consiglieri comunali Stefania Filipponi e Luca Bellagamba, scrive che “l’ospedale di Foligno non ha spazi al suo interno riservati al dipartimento dipendenze, non per dimenticanza, ma per una chiara presa di posizione dell’allora direttore generale Luigi Macchitella, il quale ritenne che un servizio territoriale non dovesse stare nel modo più assoluto all’interno della struttura ospedaliera”. Quindi sarà ancora la palazzina di Viale Ancona, ristrutturata a spese del proprietario e per la quale l’Asl paga un affitto, ad ospitare gli utenti (in totale al 30 settembre scorso ne risultano in carico 748) del Sert.
Cetorelli chiede la consulta per la famiglia. Bocciata da PD e SEL
Per la famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, nucleo e fondamento della società – e come tale protetta dallo Stato -, il Comune dovrebbe costituire una consulta, come già fatto in altri ambiti della vita pubblica. Inoltre la Giunta dovrebbe introdurre il Fattore Famiglia, quale criterio di sostegno al reddito della famiglie a partire non dal quarto, ma dal terzo figlio. E ancora l’amministrazione dovrebbe individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia naturale, promuovendone i principi educativi e sociali. Queste le richieste contenute in una mozione di Agostino Cetorelli (Impegno Civile), respinta dal Consiglio comunale con 11 contrari (10 del PD e la Piccolotti di SEL), 5 favorevoli (la coalizione Filipponi-Sindaco, più Baldaccini di Cinque Stelle) e 5 astenuti: Savini (Cinque Stelle), i due della coalizione per Amoni-Sindaco, Ciancaleoni (Socialisti), Trombettoni (PD). Usciti dall’aula Borscia, Finamonti e Foglietta, tutti del Partito democratico. Duro il commento del proponente, che lamenta l’assenza del Sindaco e aggiunge: “Alle famiglie rimangono solo le briciole e l’amarezza di affrontare la tempesta della crisi da sole”.
GIANCARLO ANTONELLI