“Le parole che non ti ho detto”: Impressioni sull’Assemblea dall’assemblea
Grande entusiasmo tra i partecipanti all’Assemblea Diocesana del 19 settembre, percepita come molto più dinamica e ricca di spunti pratici rispetto agli anni precedenti. Nonostante, infatti, la maggior parte dei presenti fosse da sempre fan appassionato dell’Assemblea, l’edizione di quest’anno sembra aver avuto una marcia in più.
Unanime il parere degli intervistati, concordi sull’indubbia qualità degli interventi e dell’organizzazione. Unanime anche il giudizio sull’utilità dell’evento quale occasione di incontro tra tutte le diverse realtà diocesane: “Non si spezza insieme solo la Parola, ma anche il cibo”. Come alcuni, però, hanno riscontrato, grandi assenti sono stati i giovani: tessera mancante perché l’Assemblea sia veramente di tutta la Diocesi.
Grande empatia, invece, con i relatori, stimati ottimi comunicatori, lontani da un’esposizione cattedratica e calati nella realtà quotidiana. Un insieme di input, quelli proposti, provocatori e consolatori assieme, testimoniati da oratóri credibili. Lo conferma la testimonianza di una giovane intervistata che ha riscontrato quanto sia importante, per una famiglia appena nata come la sua, riflettere sulla capacità di “saper attendere” dei coniugi. Un’occasione, ha commentato un altro partecipante, anche per rileggere i propri errori come genitore.
Carta vincente di quest’anno le interviste proiettate e la modalità con cui sono state presentate: strumento efficace per mantenere desto l’interesse, senza cadere nella banalità. Un momento di grande comunione, specialmente per chi ha ritrovato nel video persone di sua conoscenza: “Sai che quella persona vive quel problema, ma non ci pensi mai. È questo il bello di condividere: mi sono sentita più vicina a loro”.
Qualcuno, addirittura, già azzarda proposte per il prossimo anno, suggerendo di intervistare persone prese a caso per la città, oltre a chi già frequenta la Chiesa: “Anche loro sono Assemblea, pure se non hanno mai partecipato! Una Chiesa in apertura deve saper coinvolgere tutti”.
Fanno riflettere le parole di un intervistato che, da anni attivo nella realtà ecclesiale, non è mai stato informato dell’evento dalla sua comunità di appartenenza ed è solo la prima volta che vi prende parte.
Un duplice auspicio, allora. Che l’assemblea tutta si faccia promotrice dello spirito dell’Assemblea stessa e che il tema di fondo continui ad essere motivo di riflessione feconda nelle diverse realtà. Perché non rimangano… “parole non dette”.
© Gazzetta di Foligno – Annamaria Bartolini, Francesca Brufani