Trionfa il Furente Luca Innocenzi
Sedicesima vittoria per il Contrastanga, primo palio per il priore Francesco Felicioni
La vittoria arride al Furente Luca Innocenzi e cancella tante amarezze. È suo e di Guitto il Palio “C’era una volta il west” di Mario Consiglio. L’invasione di campo tocca ai contradaioli del Contrastanga, il cui priore Felicioni, di nome e di fatto, all’alba del giorno dopo cavalcherà il bianco destriero di Porta Romana, come da immagini comparse su Facebook. Ricorderemo la Sfida 2014 come quella che non cominciava mai. Una lacrimevole lettera del presidente dell’Ente ai tamburini segue la comparsa del loro striscione di protesta, tipo, “diciamoglielo con un lenzuolo”. Echeggiano i nomi degli ospiti presenti nella tribuna autorità, scanditi dall’ottimo Silvestri. Uno di questi, rimosso dal ruolo con un colpo di telefono, si dissipa dopo la prima tornata. “Nessun dorma”, recita l’acuto della applaudita cantante lirica Alessandra Ceciarelli. Delusione dei giottini, “da battere”. Nessuno vince sempre, neppure Gubbini, che lascia lì l’anello. Il veterano Gianluca Chicchini, portacolori del rione Spada, sbaglia il secondo, centra in pieno una bandierina e non rettifica il percorso prima del traguardo. Fuori anche lui. A tenere alto il nome dei Chicchini ci pensa Pierluigi, il moretto del Pugilli, che conclude la gara senza penalità, ma pure senza gloria, dirà ingiustamente qualcuno. Seconda tornata sfortunata per Mora, Cassero, Morlupo e Ammanniti. Chi si rivede sul podio? Il rione Badia, terzo grazie a Matteo Martelli in gran spolvero su Nitro Horse. Che brutto nome, manco fosse figlio di un carrozziere! Si contendono la finalissima Luca Innocenzi e Daniele Scarponi, Fedele di Croce Bianca. Fiato sospeso tra quelli che non sanno fare i conti, finché uno strillo di Silvestri non formalizza il risultato delle lancette. Scarponi si dovrà accontentare del secondo posto. Anche quest’anno ci siamo goduti i “Lancieri di Montebello”, che dopo avere sfilato per il corteo storico, al Campo hanno esibito il tradizionale “Carosello di Lance”, per la gloria della cavalleria militare. Ora spetta ai magistrati del Candiotti riconquistare una città, che, a torto o a ragione, si riconosce di meno nella sua Festa, ma non nella Giostra, sempre avvincente, anche grazie ad Arnaldo Radi, che non ha fatto rimpiangere Cardinali nella cura puntigliosa dell’otto di gara. Se ne riparla a settembre.
© Gazzetta di Foligno – FRANCESCA FELICETTI