Arrivederci onorevole
Il 2 giugno – giornata storica per l’Italia democratica – Foligno si è raccolta in preghiera nella Cattedrale per dare l’ultimo saluto riconoscente all’on. Luciano Radi, uomo politico che ha svolto importanti ruoli a livello locale e nazionale. La sua lunga carriera politica, intensa e proficua, ha avuto inizio a Foligno nel 1946, quando, non ancora ventiquattrenne, venne eletto consigliere comunale della DC alle elezioni amministrative del 31 marzo, per essere poi riconfermato nelle successive tornate elettorali. È stato parlamentare dal 1958 al 1994 e sempre con ruoli di responsabilità ai vertici del partito: sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ministro per i Rapporti con il Parlamento, direttore del quotidiano “Il Popolo”, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza per i servizi radiotelevisivi. Formatosi alla grande scuola del Circolo San Carlo, Radi ha sempre ricordato di essere stato invitato da Don Angelo Lanna, nel dopoguerra, ad entrare in politica da cattolico, per contrastare le forze politiche atee e materialistiche, che mettevano in pericolo la fede e la ripresa stessa della vita democratica in un sistema di piena libertà. Radi ha ricordato spesso la fatica dei primi tempi, impegnato a farsi le ossa in fretta per tenere testa a forze politiche a Foligno più preparate e meglio organizzate dei cattolici militanti nella DC. Operò sempre nella consapevolezza di svolgere un servizio, quasi una missione. La sua passione, forse, era un’altra: quella del docente universitario, del ricercatore interessato all’economia, alla sociologia politica, alla storia contemporanea, o quella dello scrittore fecondo e brillante. Tantissimi sono i titoli delle sue pubblicazioni lungo l’arco di cinquant’anni, dalla Crisi della pianificazione rigida e centralizzata del 1957 a I giorni del silenzio del 2010, con in mezzo una trentina di volumi, che spaziano su argomenti politici e religiosi, di storia nazionale e locale, accanto a libri di narrativa sempre briosi e piacevoli. Radi è stato un uomo politico molto importante, soprattutto per Foligno e per l’Umbria. Un uomo di potere, ma anche un esempio coraggioso di come la fede cristiana possa tradursi nella militanza politica vissuta come servizio competente ed efficace e non come testarda occupazione del potere. Chi scrive ricorda di non essere stato, negli anni della contestazione giovanile, sempre d’accordo con l’onorevole, ma, ripercorrendo ora sul filo della memoria la carriera politica dei contestatori dell’epoca, deve riconoscere che Luciano ha finito col sovrastarli tutti. E non solo perché è stato cinquant’anni in politica senza mai un giorno in Procura, ma perché ha vissuto sempre il suo impegno con misura, con sobrietà, con capacità e ironia. Uscito dall’agone politico nel 1994, Radi ha continuato il suo impegno facendoci riflettere ancora sui problemi della democrazia italiana, sulla storia del movimento cattolico, sulle grandi figure della santità umbra. Chissà che non continui a interessarsi di politica, ora che il nostro Paese ha bisogno di “santi in paradiso”! Arrivederci onorevole. E grazie, a nome dei folignati.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI