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Roncalli, Wojtyla e il XX secolo

280414-006Papa Francesco per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II ha detto che anche i due Pontefici santi, come altri sacerdoti, vescovi e papi, hanno conosciuto le tragedie del XX secolo senza rimanerne adescati. Non ne sono stati sopraffatti perché – sono sue parole – più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia. Questa riflessione sulla Chiesa e il secolo trascorso è interessante per diversi motivi. Certo, non è facile definire cosa sia stato il Novecento, anche perché le sue vicende così tragiche e contraddittorie hanno messo profondamente in discussione quel principio di progresso su cui si fondava l’idea di storia condivisa dalla modernità. Gli stessi giudizi dati di recente sul ventesimo secolo – valgano come esempio: l’epoca più violenta della storia dell’umanità; il secolo che ha suscitato le più grandi speranze e che ha cancellato tutte le illusioni e gli ideali – danno l’idea che questi cento anni si sono conclusi con un senso di disagio e di profonda incertezza, lasciando aperti problemi per i quali nessuno ha o neppure dice di avere le soluzioni. 280414-027Né possiamo dimenticare i miti e i monumenti che il Novecento ha prima costruito in fretta e furia e poi ha abbattuto con un senso di vergogna e di fastidio. La Chiesa è stata dentro l’intera vicenda, ma con esiti per certi versi inaspettati. Dalla “primavera” del Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII e portato avanti da Paolo VI, fino a Giovanni Paolo II, vera voce mondiale – autorevole e forse unica per quasi un trentennio – non abbiamo percepito un po’ tutti che anche in epoca di crisi religiosa c’è una santità della Chiesa che sconvolge calcoli umani e riapre le vie della speranza contro “i profeti di sventura” e i predicatori del non senso? I più anziani ricordano i tanti fedeli inginocchiati in piazza San Pietro a pregare per Giovanni XXIII oramai morente. Stessa scena la ricordano i giovani durante l’agonia del Papa polacco. Tutti abbiamo ancora negli occhi il suo funerale di fronte ai grandi della terra. E dire che, solo un secolo prima, poco mancò che le spoglie di Pio IX venissero gettate nel Tevere dall’anticlericalismo piazzaiolo! 280414-028Cosa è cambiato nella storia della Chiesa del XX secolo? Come interpretare le tante attese che guardano da tutto il mondo verso Roma? Nel cosiddetto testamento di Lenin, il rivoluzionario sovietico si era detto sicuro che solo due istituzioni mondiali sarebbero entrate con forza nel XXI secolo: il comunismo e la Chiesa cattolica, perché in entrambe chi fosse stato chiamato a governare avrebbe dovuto dimostrare per tempo la capacità di saperlo fare. La Chiesa ci è entrata. Ma il credente sa che non è solo questione di forza e di capacità di governo, perché la forza della Chiesa è nella sua capacità di rinnovamento e di autoriforma. Sa che la riforma della Chiesa, sempre necessaria, solo i santi sono in grado di farla. Sa, come dice Enzo Bianchi, che costoro non si sono fatti santi bensì sono stati fatti santi da Dio, il solo Santo, perché hanno tutto predisposto affinché l’azione di Dio in loro non trovasse ostacoli.

© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI

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