In cammino con Angela
Il 29 Marzo la diocesi di Foligno si è recata in pellegrinaggio ad Assisi, sui passi della Santa recentemente canonizzata
Due sono i motivi che spingono il pellegrino a mettersi in cammino, ma unica è la ragione del pellegrinare. Si va per chiedere o per ringraziare, ma a muovere i passi è sempre la spinta della fede. Il pellegrinaggio è un moto personale, a volte addirittura intimo. Quando però è convocato dalla voce del vescovo, diviene movimento ecclesiale, segno concreto della stessa condizione di esistenza del Popolo di Dio: essere in cammino sotto lo sguardo premuroso e vigile del Pastore. Quando si cammina insieme ciascuno è chiamato a deporre i propri personalissimi motivi dentro all’unica ragione ecclesiale, in questo caso rendere grazie al Signore per il dono della canonizzazione di Angela (“Sora nostra Angela” l’ha chiamata il Vescovo Gualtiero, immaginando come l’avrebbe cantata il poverello). Il pellegrinaggio sulla via nella quale la Santa folignate fu colta dalle più alte visioni mistiche, ha reso visibile la dimensione di Esodo che il tempo di Quaresima riapre ogni volta alla Chiesa. In quell’andare, in quell’incedere spediti, come sospinti da un’attesa di salvezza promessa, anzi già ottenuta, nello spazio che il silenzio dei passi concede alla Parola, si schiudono gli orecchi del cuore e si aprono gli occhi dello spirito. È già preludio di Pasqua. Come nel “primo” Esodo i numeri del popolo in cammino descrivono solo apparentemente quantità. Allora possiamo dire che erano certamente ventiquattro i pellegrini che hanno deciso di partire a piedi da Foligno, e che, dopo aver ricevuto la benedizione dal vicario Mons. Gianni Nizzi nella Chiesa della Madonna della Fiamenga, hanno percorso il sentiero degli ulivi, fermandosi a pregare per tre volte nei luoghi indicati dal Liber. E dovevano essere esattamente quattrocentonovanta coloro che, percorrendo la ripida salita dal Seminario Regionale, sono giunti alla Basilica di San Francesco, dove si sono uniti ai molti altri arrivati da altre strade. Una gioiosa processione penitenziale fatta di laici, presbiteri, diaconi e religiosi, ideale continuazione di quella che si era svolta fino a poche ore prima al Monastero di Santa Lucia durante le “24 ore per il Signore”, l’iniziativa di adorazione eucaristica e celebrazione del perdono indetta da papa Francesco in tutta la Chiesa. “La fede vede nella misura in cui cammina, in cui entra nello spazio aperto dalla parola di Dio”. Con queste parole il Vescovo Gualtiero, nell’omelia durante la celebrazione in una gremita Basilica Inferiore, ha voluto ricordare l’esperienza di Angela. Gli occhi della fede si aprono per chi accetta di mettersi in cammino e il sentiero si imbecca in quel passaggio nel Mar Rosso dischiuso dalla Parola, in quel varco di silenzio attraverso il quale i mistici, come Angela, hanno incontrato Dio.
© Gazzetta di Foligno – VILLELMO BARTOLINI