Effetto crisi: la risposta dei supermercati
A colloquio con Danilo Marchetti, 21 anni, occupato nella grande distribuzione
Prima di tutto parlaci di te.
Mi chiamo Danilo Marchetti, ho 21 anni e sono di Foligno. Dopo aver frequentato l’istituto professionale, ho svolto l’attività di elettricista per circa sei mesi. Terminata tale esperienza, ho intrapreso una carriera lavorativa completamente diversa: da quasi tre anni lavoro come addetto alle vendite presso il supermercato Conad, situato nel centro storico di Foligno.
Dal momento che sei al dentro dell’attività del settore alimentare, sai dirmi com’è il rapporto tra i consumatori e i prodotti in vendita?
In questo periodo di grave difficoltà, soprattutto economica, la gente tende a comprare lo stretto necessario, risparmiando in tal mondo su tutto il resto. I relativi budget sono sempre più ridotti a causa dell’aumento del caro-vita dovuto a scelte economiche-politiche che ricadono sulle tasche della stragrande maggioranza dei cittadini. Essendo dunque proprio al dentro di un attività commerciale come quella della vendita di prodotti alimentari, mi sono accorto che le persone spendono soldi per acquistare quasi sempre prodotti di primaria importanza ed utilità, trascurando purtroppo tutti gli altri, che comunque sono funzionali ad uno stile di vita direi normale.
Quali metodi vengono adottati per consentire una vendita migliore, cercando quindi di contrastare la crisi e accontentare il consumatore?
I metodi sono i più semplici e pratici: consistono essenzialmente nel porre diversi sconti sui beni in vendita, specialmente quelli primari, in quanto sono di fatto essenziali, irrinunciabili nella vita di tutti i giorni. Tale operazione si tenta di mantenerla attiva il più a lungo possibile, al fine di evitare la giacenza dei prodotti e di aiutare, come già detto in precedenza, in modi concreti e duraturi i tantissimi compratori.
Nel caso concreto, qual è la merce sottoposta a sconti?
Nella vasta gamma di prodotti indispensabili per la vita quotidiana non possono certamente mancare acqua, biscotti, caffè, cereali, farine e passate di vario tipo, nonché le tante tipologie di pasta e di carne; da non dimenticare anche i latticini.
Quanto conta la qualità dei prodotti esposti, anche magari a prezzi medio-alti?
Al giorno d’oggi la qualità è senza ombra di dubbio una pietra miliare per tutti i consumatori di ogni classe sociale; la gente desidera ottenere sempre il meglio, in quanto si tratta di prodotti alimentari, i quali vanno poi a finire nelle tavole di ognuno di noi. Pertanto vi sono diversi controlli, sia a monte che a valle, finalizzati a mantenere proprio alto il livello qualitativo di tutto ciò che viene offerto nel supermercato.
Nelle condizioni attuali, credi che in linea generale i supermercati riescono a ridurre gli effetti assai negativi della crisi?
Personalmente ritengo che a loro modo stanno muovendosi verso una serie di scelte e di conseguenti offerte davvero molto buone e adatte, che vanno logicamente a favore di una maggiore vendita. Questa si incontra perfettamente col fabbisogno delle famiglie, le quali, seppur con qualche difficoltà, riescono tuttavia ad affrontare la spesa necessaria per ottenere la quantità di cibo che serve.
Quanto gratifica occupare un posto lavorativo come il tuo?
Non nascondo di essere davvero molto felice e soddisfatto nell’aver avuto, e tuttora mantenere, la grande fortuna e disponibilità di lavorare presso un supermercato e di ottenere quei soldi che mi sono sufficienti per soddisfare le mie attuali esigenze.
Come ultima domanda vorrei chiederti cosa consiglieresti a tutti i tuoi coetanei che non hanno lavoro o che da tempo lo stanno cercando.
Sicuramente di non arrendersi mai e lottare con forza e coraggio, in quanto occasioni lavorative, seppur minime e molto rare purtroppo, sembrano comparire all’orizzonte del lavoro. In conclusione auguro a tutti di farcela e soprattutto di puntare sempre sulle loro passioni e le loro abilità, da convogliare appunto in prestazioni lavorative.
© Gazzetta di Foligno – FEDERICO SANTONI