Diventa un boomerang la lettera di Raggi
L’ultimatum di Giorgio Raggi sull’annosa questione dell’ex-Zuccherificio aveva sentenziato che compito della politica è decidere e che, quando si decide, una parte è accontentata ed un’altra no. Ma ora la sua la lettera al Sindaco Mismetti – con la minaccia di Coop di vendere l’area e le concessioni edilizie – è riuscita a scontentare e a ricompattare, pur con qualche distinguo, l’intero Consiglio comunale, che ha fatto fronte comune nel respingere il diktat di Raggi. Questa la risposta del Sindaco: La lettera cambia l’approccio al problema che io ho dato nella mozione ed è inaccettabile nel merito e nel metodo. Ho provato stupore nel leggerla, perché il Presidente Raggi, ex Sindaco di questa città, non può rivolgersi in quei termini alle istituzioni, a meno che non si sia fatto contagiare anche lui dal vento dell’antipolitica. È mio dovere salvaguardare dignità, autonomia e responsabilità delle istituzioni. Dopo l’amarezza, le precisazioni: L’area rispetta il Prg del 2005, è legata ad una convenzione e qualsiasi tipo di cambiamento deve avere l’accordo tra le parti: Comune, proprietà, cittadinanza. La lettera di Raggi dice che la proprietà non è disponibile e allora non mi resta che ritirare la mozione. Mismetti libera poi il campo da possibili equivoci: La Coop, proprietaria dell’area, è già in possesso del 65% delle previsioni e autorizzazioni per cominciare i lavori; del restante 35% nessun progetto è stato ancora presentato al Comune. Il non aver avviato i lavori è una scelta della proprietà. Investimenti e nuova occupazione possono essere garantiti dando corso a quanto la proprietà ha diritto di fare, rispettando il Prg che dà regole e diritti. La riqualificazione dell’area deve seguire procedure e regole che sono uguali per tutti i cittadini. Ma il parco della scienza, fiore all’occhiello dell’ultimo progetto? Per Mismetti, essendo previsto su spazio pubblico e con finanziamenti pubblici, può essere realizzato a prescindere da quanto Raggi vorrà fare. Il dialogo, comunque, resta aperto: Se la proprietà è disposta a rivedere i contenuti della lettera, la giunta è pronta a ragionare insieme, purché si sappia che la dignità delle istituzioni non è a disposizione di nessuno. La lettera di Raggi è risultata indigesta anche alle opposizioni, le quali però hanno rimproverato a Mismetti di aver alimentato le accresciute aspettative della Coop, che, dopo le presentazioni avveniristiche in pompa magna a cui ha partecipato lo stesso Sindaco, forse si è illusa di avere a sufficienza le coperture politiche per chiudere la partita pro domo sua. In vista delle elezioni, Mismetti, ritirando la mozione, potrebbe aver rafforzato la sua leadership nella coalizione, in cui a sinistra la proposta Raggi non entusiasma. Ma potrebbe anche avere qualche contrarietà all’interno del suo partito, dove al Presidente Coop non mancherebbe un certo peso quanto a candidature. Tacciono intanto gli altri possibili candidati a Sindaco. Tace Amoni che aveva sostenuto, con colorito entusiasmo, il progetto con le torri. Di fatto le forze politiche – verbi di desiderio a parte – sono sempre nel vago sul destino dello Zuccherificio.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI e ANTONIO NIZZI