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La lunga volata verso le Amministrative

Barberini primo firmatario per Mismetti Sindaco. “Si candidino i Sindaci uscenti”, chiede la Marini

mismetti Nel Partito democratico si fa più concreta la ricandidatura di Nando Mismetti. La sua lettera di presentazione è stata firmata da 32 membri (su 50) del comitato comunale. Primo firmatario Luca Barberini, consigliere regionale, il quale è decisamente contrario alle primarie, specie se la scelta dovesse essere tra Mismetti, Flagiello e Riommi. Sarebbe – afferma Barberini – mettere in competizione politici che hanno amministrato insieme e gli elettori non capirebbero, sembrando loro solo una lotta per accaparrarsi la poltrona. Sarebbero accettabili, invece, sempre per il consigliere regionale, primarie alle quali partecipassero, oltre a Mismetti, esponenti nuovi del partito o membri della società civile. Ma a quel punto anche lo stesso Barberini potrebbe rientrare in gioco con un ribaltone, nonostante la sua intenzione di concludere il mandato alla Regione nel 2015. È probabile che Barberini voglia capitalizzare il suo appoggio a Mismetti contrattando qualche nomina in giunta. Intanto la segretaria Pd Patrizia Epifani ha nominato una commissione, che dovrà valutare se svolgere o meno le primarie interne. Di questa fanno parte, oltre a tre membri – Piter Foglietta, Vincenzo Falasca, Filippo Guidobaldi – nominati dal comitato comunale, anche i responsabili dei sette circoli territoriali: Matteo Masciotti, Alessandro Riommi, Stefano Porzi, Salvatore Rizzo, Maura Franquillo, Enrico Raggi e Elio Graziosi. Per quanto riguarda le primarie di coalizione chieste da SEL, il PD non pone grandi veti. Infine, a spingere per la riconferma di Mismetti giunge anche la dichiarazione della presidente regionale Catiuscia Marini, che invita a ricandidare i Sindaci uscenti. Mismetti incassa così una prestigiosa alleanza.

Parla Amoni: “La mia candidatura voluta dalla gente e fuori dalla politica”
amoniAldo Amoni, presidente della Confcommercio regionale, ha intenzione di partecipare alle prossime amministrative come candidato Sindaco con una lista civica di appoggio. Tre le sue regole: chi si candida deve volere bene alla Città, gli amministratori dovranno avere un lavoro proprio (devolveranno anche buona parte dell’indennità) e essere “liberi” da ogni condizionamento politico. Dice che la voglia di mettersi in gioco è stata rafforzata dagli esiti del sondaggio telefonico di qualche tempo fa, in cui la sua persona sarebbe risultata la più conosciuta dopo il sindaco uscente Nando Mismetti. Dice anche di volersi smarcare dalla politica per essere più libero e di avere in testa un suo programma da confrontare con altre persone di diversa appartenenza partitica. Intanto, aspetta dei riscontri e, se emergerà un’identità di vedute, la candidatura sarà cosa fatta. La sua sembra una candidatura di contrapposizione all’attuale maggioranza, – di cui Amoni ha spesso criticato le mancate scelte in tema di parcheggi in centro (bocciate le proposte dell’associazione da lui diretta su quelli sotterranei) e le lungaggini nei lavori di pavimentazione – anche se non sono state poche le iniziative di reciproca collaborazione, come quelle per promuovere il territorio. Resta il fatto, però, che il giudizio di Amoni sull’amministrazione uscente non è proprio positivo. E per questo, spinto – come lui dice – e dal sondaggio e da molti folignati, che lo invitano a presentarsi al giudizio degli elettori, e dai “quintanari”, che lo conoscono e lo appoggiano, potrebbe tentare la scalata al palazzo comunale. Reduce da un’esperienza di amministratore della Banca Popolare di Spoleto, che gli ha riservato un po’ di amarezza personale e qualche guaio giudiziario, dal quale è fiducioso di uscire con dignità, Aldo Amoni vorrebbe ora riservare un impegno forte per Foligno, la città di cui “vuole il bene”.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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