Zuccheri-pedia
Urge pagina di disambiguazione
Succede a volte, effettuando una ricerca nella più famosa enciclopedia del web, di imbattersi nella seguente dicitura: “Questa è una pagina di disambiguazione; se sei giunto qui cliccando un collegamento, puoi tornare indietro e correggerlo, indirizzandolo direttamente alla voce giusta.” Chissà che anche la nostra amministrazione comunale, nell’infinita storia della riconversione dell’area dell’ex-zuccherificio, non giunga, prima o poi, a una pagina di disambiguazione. A me (per quanto poco possa contare la mia opinione) non piace il progetto Aulenti-Araut, in nessuna delle sue varianti. Avevo capito invece che al sindaco Mismetti piacesse, ma devo aver male interpretato l’entusiasmo dimostrato alle varie presentazioni, tagli di nastri, conferenze stampa condite da sorrisi compiacenti e pacche sulle spalle. Devo aver capito male, perché ora lo stesso sindaco propone una significativa riduzione del volume edificabile (per maggior precisione il suo trasferimento altrove…) e dice che il principio che deve guidare la variante è la pubblica utilità (quindi niente aumento delle altezze per abitazioni civili…).
Anche alla proprietà deve essere sembrato che un qualche cambiamento di rotta ci sia stato, perché ha interrotto bruscamente il dialogo sulla variante e formulato un perentorio ultimatum: “Torri o palazzoni! Diteci subito, oppure vendiamo tutto!” Che sia una tattica concordata a tavolino tra amici di vecchia data o un’effettiva frizione, poco importa: a febbraio ci sarà un Consiglio Comunale aperto, nel quale verrà discusso un documento di indirizzo per la variante al piano regolatore dell’area. Un documento che però, per stessa ammissione del sindaco, non può impegnare l’amministrazione che uscirà dalle elezioni della prossima primavera. Un atto quindi che, probabilmente, riuscirà nell’intento pre-elettorale di far credere a ciascuna delle parti in gioco che potrà ottenere quanto desidera: a chi non vuole le torri che non ci saranno e a chi le propone o le sostiene che si potranno in qualche modo realizzare, magari spuntandole un tantino, o spostandole qualche decina di metri più in là… Sempre che la maggioranza trovi unità su un qualche testo, anche se ambiguo. E non è scontato. Insomma per ora siamo nel pantano, altro che disambiguazione! Potessimo tornare indietro, correggere il collegamento e indirizzarci alla voce giusta! Avremmo un’area pubblica, con le belle strutture di archeologia industriale ancora in piedi, un parco, un teatro, magari un centro di produzione artistica… Ma siamo nel mondo reale e questa non è wikipedia, semmai zuccheri-pedia, enciclopedia a cielo aperto dello strano governo del territorio, sedimento ininterrotto di errori e ambiguità delle quali non si scorge, per ora, la fine.
© Gazzetta di Foligno – VILLELMO BARTOLINI