Arriva Natale, la festa dei bambini… …ma molti non vedono l’ora che passi!
“Se non tornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”, dice Gesù. Forse per questo ogni anno celebriamo il Natale del Signore, per costringerci a farci fanciulli, a pensarlo bambino, a riaprire quelle scatole di eccitato stupore e frenetica meraviglia riposte nella soffitta della routine quotidiana. Tanto più che quest’anno il Natale sembrano aspettarlo solo i bambini, e neanche tutti. Molti, infatti, attendono le vacanze, altri i regali, alcuni la magia delle feste, altri ancora il raro e prezioso clima familiare. Alcuni, però, sperano che passi presto, il più in fretta e indolore possibile, perché il Natale smaschera ed evidenzia la verità della vita, accende le luci sulle nostalgie e le fragilità dell’esistenza, sparge sale sulle ferite dei cuori divisi. Tanti piccoli disprezzano il Natale o lo anestetizzano neutralizzandone la forza di novità e di speranza ingozzandosi di distrazioni: sanno che i genitori si indebiteranno per renderlo dignitoso, o si maschereranno per fingersi felici e benestanti, uniti e credenti. Il Natale ricorda ai bambini che gli adulti non sono sempre affidabili: a volte dicono bugie, raccontano favole come quella di Babbo Natale o della Befana: che delusione quando un piccolo scopre che tutto ciò è finzione, un’animazione per riprese e scatti fotografici! Lui ci aveva creduto, e creduto sul serio, tanto da sforzarsi di imparare a scrivere e comporre entro dicembre la sua letterina: un cicciotto e tenero nonno buono che viene da lontano, scende dai camini e porta doni a tutti, anche ai miei capricci, anche agli antipatici, anche ai poveri: per i piccoli è possibile che esista, e quindi deve esistere! Forse non si diventa maggiorenni a 18 anni, ma si comincia a diventare “grandi” quando in un giorno di Natale scopriamo che ci hanno preso in giro, hanno giocato con noi e hanno sorriso delle nostre speranze. Con lo stesso stile Gesù è ridotto a bambinello, il Vangelo a poesia e la Grazia ad atmosfera. Questa la realtà che vivono, ma non la Verità che i piccoli ignorano. Gesù è veramente esistito, il Vangelo è veramente la storia di un uomo che porta doni a tutti, la Grazia divina rende veramente l’impossibile possibile. Il mistero dell’incarnazione non svanisce un giorno di Natale come un bolla di sapone, schizzando depressione nei cuori, ma si celebra, si rinnova e cresce di anno in anno. Il Natale di Gesù è l’inizio della speranza reale, come concreta è stata la sua missione di salvezza. Il Natale di Gesù non è la fuga dal dolore, ma l’opportunità di avere Dio con noi nel dolore. Il Natale di Gesù non è una festa per bambini cristiani, ma l’atto di fede nell’Altissimo fattosi piccolo, dei cristiani bambini.
© Gazzetta di Foligno – GIOVANNI ZAMPA