creativi

Creativi si nasce e si diventa

La creatività: alternativa per vivere la realtà

Creatività ed educazione. Questo il titolo del secondo incontro delle Conferenze di Formazione tenute nell’ Aula Magna dell’ITE “Scarpellini”.

creativiRelatore il dott. F. Carletti, (ricercatore e formatore CREATiv, cooperativa di formazione di Reggio Emilia; ricercatore CLM, Creativ Learnig Method), specializzato in strategie per insegnare ad essere creativi.
Creativi si nasce. Sì, perché la creatività non è, o non soltanto, il lampo di genio, ma è una caratteristica propria dell’uomo. La creatività, infatti, ci appartiene come cristiani, in quanto fatti ad immagine e somiglianza di un Dio Creatore e quindi Creativo (la creatività è allora il nostro contributo al mondo). Ci appartiene poi come uomini, poiché oggi è una competenza chiave per lo sviluppo personale, ma anche economico e sociale. Da non dimenticare, ricordava il dott. Carletti, che il 2009 è stato l’anno europeo per la “creatività e l’innovazione”.
Creativi si diventa. Durante la crescita le nostre capacità intellettive si focalizzano sui contenuti e perdiamo di vista l’inventiva. Quindi si insegna ad essere creativi e si impara ad esserlo. Ma come? In questa prospettiva i presenti sono stati coinvolti in “esercizi” e lavori di gruppo per saggiare il “pensiero laterale”, che noi non usiamo perché abituati a quello “verticale”, più naturale. Ma l’altro è altrettanto logico e razionale. La creatività, afferma il dott. Carletti, è uno sguardo sulla realtà, è un modo di vedere la realtà, anzi un modo per vederla più autentica. Siccome la conoscenza avviene in base a ciò che già conosciamo della realtà, attraverso schemi che ci costruiamo di essa, questi, da un lato, ci semplificano la vita, perché altrimenti ogni volta dovremmo classificare come se fosse nuovo ciò che ci circonda; dall’altro però non ci permettono di trovare soluzioni alternative. Invece dovremmo cambiare paradigmi e avviare processi intenzionali in grado di attivare creatività, fuori dagli schemi. Il “gioco dei 9 punti” da unire tramite quattro linee senza mai staccare la penna dal foglio può essere illuminante.
9puntiI punti si potranno unire solo “uscendo dagli schemi”, andando oltre quello che il pensiero verticale ci suggerisce. Infatti i nove punti non coincidono con la figura geometrica del quadrato (che noi, cercando la soluzione, tracciamo seguendo i punti) se non nei nostri schemi mentali e la soluzione è logica e razionale! I presenti hanno poi lavorato in gruppo mettendo in pratica strategie di creatività, pianificando, collaborando e valutando i risultati. A cosa potrebbe servire un ombrello? Trovare dieci soluzioni alternative alla protezione dalla pioggia. È sicuramente simpatico, ma non è scontato trovarle tutte. Così si passa alla pianificazione, alla mappa di parole legate all’oggetto, che rimandano poi ad altre, creando grappoli. Non si tratta di brain storming, perché è un lavorare ordinato, ma spinge a pensare oltre. Così si va dal mosaico all’albero di Natale, per passare dalla trottola al raccoglitore.
Oggi è necessario essere creativi, perché il cambiamento, che paradossalmente è una costante nel tempo, condiziona la realtà odierna: o lo subiamo e ci schiaccia, o lo guidiamo, facendone un punto di forza. Infatti la creatività analizza i risultati, perché, se negativi, si trasformino in opportunità.

© Gazzetta di Foligno – BRUNELLA TROMBETTONI

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