Lavoro: le professioni più richieste in Umbria
L’anno scolastico 2013-2014, in ambito regionale, ha registrato un decremento degli alunni iscritti sia negli istituti Tecnici che negli Istituti Professionali. Mentre i primi hanno registrato una diminuzione dell’1,5%, i secondi dello 0,5%. Questa piccola percentuale è stata assorbita dai licei presenti sul territorio.
Pur essendoci stato un calo nelle iscrizioni, se si analizzano nel particolare i dati, si evidenzia come all’interno degli indirizzi proposti dagli istituti d’istruzione secondaria alcuni abbiano avuto un buon incremento. Particolarmente importante è stato quello degli indirizzi degli istituti tecnici: turistici(+0,5%), agroalimentari (+2,2%) e soprattutto chimici, che hanno raggiunto una percentuale di incremento del 7,5% e biotecnologici (+2,4%). A questi si aggiungono i risultati degli indirizzi enogastronomia (+0,1%), servizi per l’agricoltura e sviluppo rurale (+0,2%) degli istituti professionali.
Confrontando i dati delle iscrizioni scolastiche con le previsioni di assunzione da parte delle imprese, sembra che le figure educative di riferimento abbiano indirizzato gli studenti in maniera tale da rispondere alle richieste del mercato.
Infatti, come risulta dalle tabelle sotto riportate e pubblicate dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, esistono delle possibilità per chi cerca lavoro, sebbene il trend economico sia ancora in crisi, con diminuzione delle assunzioni e prevalenza di contratti precari rispetto a quelli a tempo indeterminato o di apprendistato.Si evince che esistono possibilità per chi cerca lavoro: addetti specializzati e non di vari settori economici, specialisti del marketing, tecnici informatici, gli intramontabili ingegneri e esperti amministrativi.
Le professioni meno richieste, anche a causa della saturazione del mercato, sono gli architetti, i veterinari e gli odontotecnici.
Inoltre offerte importanti sono quelle relative al settore della ristorazione e dei servizi turistici, del commercio (negozi ed esercizi all’ingrosso).
Le aziende segnalano una difficoltà a reperire personale altamente specializzato;quindi per poter uscire dallo stato di disoccupazione e di conseguenza anche dalla crisi è necessario che si attuino politiche volte alla formazione e alla specializzazione sia nell’ambito universitario, che tecnico – professionale per rispondere ad un mercato che non riesce ad assorbire la mediocrità.
© Gazzetta di Foligno – PAOLA POMPEI