La Famiglia che sta a cuore alla Chiesa
Perché la Chiesa si interessa tanto della famiglia? Perché ogni mutamento culturale è anche una sfida e una chance per le comunità cristiane. Questa stretta connessione tra dinamiche sociali e annuncio della salvezza è particolarmente rilevabile nell’ambito della famiglia, dal momento che la famiglia è insieme un luogo sociologico e un luogo teologico, essendo fondata su un sacramento che è insieme realtà umana e mistero di salvezza. Radicali appaiono oggi le sfide che vengono dalla famiglia, dalla coppia, dalla genitorialità. Innanzitutto il primato della soggettività, della libera gratificazione e le tendenze privatistiche pongono in questione il senso del matrimonio e della famiglia come istituzione proiettata alla durata e alla stabilità. La ricerca della felicità tutta privata e le unioni consensuali, le varie forme precarie di relazione tra i sessi indicano sempre di più questa messa in crisi della dimensione pubblica espressa appunto nell’istituzione del matrimonio. Accanto alla sfida della durata e della stabilità, c’è poi l’affievolirsi della responsabilità. I valori moderni della libertà e dell’autonomia, irrompendo nella vita della famiglia, hanno spesso indotto la coppia a farsi carico soprattutto del proprio destino individuale, rimanendo attratta da una visione privatistica dell’esistenza che di fatto rende sempre meno praticabile il dono della vita. E il declino demografico tipico dell’occidente economicamente avanzato è, sotto questo aspetto, senz’altro emblematico. C’è poi la sfida della nuova cittadinanza della famiglia, visto che il processo in atto di privatizzazione della famiglia rischia di relegarla nella sfera dell’insignificanza e l’intrusione dei mass-media, portatori di edonismo e consumismo, può ridurla a semplice appendice del sistema produttivo. C’è anche l’idea che la difesa della famiglia sia qualcosa di tradizionale, o addirittura un’ingiustizia rispetto ai diritti individuali di persone e coppie che fanno scelte di vita diverse. Eppure la famiglia è, ancora oggi, uno dei pilastri del bene comune, un luogo di rilevanza sociale e pubblica che la Costituzione Italiana riconosce, ma la politica sembra dimenticare. L’ultima sfida riguarda oggi le unioni di fatto e le coppie gay. Sulle coppie di fatto, può essere opportuno, nello spirito dell’art. 2 della Costituzione, introdurre strumenti di tutela dei diritti dei quali le persone, in particolare i soggetti più deboli possano avvalersi. Ma assumere il matrimonio, così come ce lo affidano la natura, la storia della civiltà e la tradizione giuridica, quale modello al quale equiparare altre forme associative tra persone è del tutto improprio. Le responsabilità assunte dalla coppia con il vincolo del matrimonio trovano nella nostra Costituzione una garanzia di riconoscimento fondamentale. E non è certo omofobia parlare di famiglia formata da un uomo e una donna uniti da un legame pubblicamente riconosciuto. Queste, dunque, le sfide. Ma quali le opportunità per la missione della Chiesa in questo nuovo contesto sociale e culturale? Le dirà l’Assemblea diocesana del 20 settembre. Un appuntamento da non perdere.