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Settimana politica 2013 – 30

Bilancio comunale: meno spese per 3,5 milioni, aumenti per Irpef e IMU-seconda casa
Su un totale di circa 73 milioni, il bilancio preventivo per l’anno in corso del Comune di Foligno prevede risparmi sulla spesa corrente per 3,5 milioni, quasi il 5%. Non si spende più per il direttore generale (risparmio di 150.000 euro l’anno) e per due dirigenti collocati in pensione; si risparmia poi sulle spese amministrative, come telefono e parco auto (unità più che dimezzate dal 2007, oggi sono meno di cinquanta). Ma i tagli non bastano. Allora la Giunta ha deciso l’aumento dell’addizionale Irpef, un’imposta quasi nascosta (in busta paga o rata di pensione): i redditi medi da 15.000,01 a 28.000 pagano un’aliquota dell’0,60%, mentre sotto i 12.000 c’è l’esenzione. Si incrementa l’IMU-seconda abitazione (resta invariata l’aliquota per gli immobili produttivi); gli alloggi non affittati, per esempio, pagano il 9,60 per mille e le aree fabbricabili l’8,60. Nessun aumento, invece, per le rette di mense e asili pubblici. Dalla nuova imposta, la TARES, il Comune prevede di incassare 10,5 milioni, una parte dei quali saranno girati alla VUS. Cioè: l’ente prima incassa e poi paga la raccolta dei rifiuti, non come si faceva prima (il Comune ha maturato un discreto credito nei confronti della stessa VUS). Sempre a proposito di TARES, sarà sospesa la riscossione dell’acconto per i cittadini che hanno diritto all’agevolazione, così come stabilito per l’anno 2012. Decisione adottata dalla Giunta dopo che Marco Cesaro, consigliere comunale di opposizione, aveva sollevato la questione. Aumenti previsti per le tariffe del trasporto pubblico, perché Umbria Mobilità, la concessionaria pubblica del servizio, ha richiesto un adeguamento del prezzo del biglietto e degli abbonamenti per autobus. Oggi, con la soppressione dell’IMU-prima casa, verranno a mancare nel bilancio 2013 circa 2 milioni e 720 mila euro; denari che dovranno essere recuperati, per non compromettere il pareggio dei conti. Il Governo ha istituito per l’anno prossimo la “service tax”, per permettere ai Comuni la copertura di molti servizi erogati. I cittadini, agevolati da un lato dall’eliminazione della tassazione per il possesso della prima abitazione, non saranno esentati comunque dal pagamento di un’altra imposta, che necessariamente dovrà far recuperare i mancati incassi dell’IMU. Sempre più difficile per gli amministratori far quadrare i conteggi annuali. A Foligno cieravamo abituati a bilanci gonfiati dai fondi della ricostruzione, ma ora quei tempi non torneranno e le Giunte avranno di conseguenza meno margini di manovra, perché spremere più di così i contribuenti non si può. Infatti, cambiano i nomi, le tasse e le imposte – ICI, IMU, TIA, TARES, IRAP, ADDIZIONALE IRPEF REGIONALE E COMUNALE -, ma l’imposizione totale è pressoché raddoppiata nel decennio trascorso.

Il dilemma: si faranno museo della scienza e due torri?
I lavori di bonifica dell’area di proprietà della Coop Centro Italia sono iniziati da qualche mese. Affinché l’intero progetto edilizio si possa realizzare è necessaria l’autorizzazione del Comune. Segno distintivo della urbanizzazione all’ex-zuccherificio dovrebbero essere le due torri alte una settantina di metri. Ma non si è certi che possano essere costruite, perché c’è da approntare una modifica al piano regolatore, che ora non prevede altezze del genere. La maggioranza comunale, quindi, dovrà confrontarsi e decidere cosa fare. Dubbi provengono dalla sinistra, da Rifondazione e Sinistra ecologia e libertà. La Coop crede nel proprio progetto, sul quale intende investire 100 milioni. Ma le torri potrebbero, oltre a dividere forze politiche e cittadini, rivelarsi un sogno proibito. C’è poi la proposta di Mingarelli, tra gli ideatori del Laboratorio sperimentale della scienza, di prevedere nell’area Coop un museo delle scienze, per il quale si potrebbero utilizzare fondi europei. Se Mingarelli crede nel progetto, altrettanto ne sono convinti Comune e proprietà? L’assessore all’urbanistica Flagiello aveva, almeno alla presentazione del progetto Coop, elogiato le scelte della proprietà. Ora si dovrà verificarne la fattibilità.

Erba alta all’ex-Centro fiera.
Il Comune latitante e il senso civico dei residenti
Non è la prima volta che i residenti della zona edificata dell’ex-Centro fiera protestano con il Comune per la inesistente manutenzione dell’area verde. Erba alta – che, secca, è anche a rischio di prendere fuoco -, serpenti e pantegane che passeggiano indisturbati, segnali divelti e non ripristinati. I cittadini allora, non avendo avuto risposte dal Palazzo, intendono mobilitarsi per ripulire la zona dove abitano. Anche in altri luoghi da tempo molti cittadini, provvisti di buon senso civico, puliscono le cortine stradali delle loro abitazioni, i tombini, tagliano l’erba incipiente, senza aspettare che l’ente locale intervenga.

27 dirigenti e un direttore generale all’Arpa con alti stipendi
Il direttore generale è un folignate, politico di sinistra di lungo corso, Svedo Piccioni, che ha un compenso annuo (2011) lordo di 95.193 euro. Poi altri tre direttori, uno tecnico, Giancarlo Marchetti con € 95.252, due di dipartimento, Giovanna Saltalamacchia e Adriano Rossi, entrambi con € 88.886. Ci sono ancora altri responsabili delle varie sezioni che seguono e difendono la salute dell’ambiente regionale, tutti con stipendi in media ben superiori ai 50.000 euro annui. Un’eccezione è Carlo Uzzoli, che ha percepito nel 2011 € 35.457. L’Arpa, dunque, agenzia di scopo della Regione Umbria, ha uno staff di tecnici e un’organizzazione, che costa decisamente molto. Finora nell’elenco dei risparmi che la presidente Marini ha adottato fin dal suo insediamento, l’agenzia per la protezione dell’ambiente non è stata toccata, probabilmente perché assolve a un compito delicato, essendo chiamata spesso a difendere i cittadini da inquinamenti dell’aria e dell’acqua.

© Gazzetta di Foligno – Giancarlo Antonelli

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