Rinvio a giudizio per Lorenzetti e Santoni1

Rinvio a giudizio per Lorenzetti e Santoni

Entro l’anno la prima udienza del processo, 10 gli imputati

Rinvio a giudizio per Lorenzetti e Santoni1L’11 dicembre si svolgerà la prima udienza del processo per 10 imputati di falso ideologico e abuso d’ufficio in relazione a una delibera della Giunta regionale del 5 ottobre 2009. L’atto incriminato, secondo l’accusa, sarebbe stato finalizzato all’assunzione presso l’ASL di Foligno di Sandra Santoni, allora capo della segreteria della presidente Maria Rita Lorenzetti. Oltre alle due folignati, il giudice dell’udienza preliminare Carla Giangamboni ha deciso il rinvio a giudizio per dipendenti regionali ed ex-amministratori. Sono Franco Roberto Maurizio Biti, Francesco Ciurnella, Giuliano Camparozzi, Luca Conti, Paolo Di Loreto (potente funzionario pubblico), Giancarlo Rellini, Maurizio Rosi (già assessore regionale), Maria Gigliola Rosignoli (già direttore generale dell’ASL folignate). Sono stati prosciolti da ogni coinvolgimento l’ex vice-presidente di Giunta regionale Carlo Liviantoni e la dipendente della Regione Ivana Ranocchia. Luciano Ghirga, avvocato difensore di Maria Rita Lorenzetti, ribadisce la legittimità di tutte le delibere in tema non solo di sanità e che non esiste alcuna correlazione tra la delibera e l’assunzione della Santoni. Riproporremo, ha aggiunto, davanti al tribunale di Perugia la tesi della totale estraneità dell’ex-presidente regionale rispetto a tutti i fatti contestati. Chiuse le indagini dei pubblici ministeri, comincia l’iter giudiziario per una vicenda che ha provocato, come era previsto, un clamore soprattutto mediatico. È’ raro, infatti, che in Umbria il sistema di potere del centro-sinistra, oggi, e della sinistra ieri, nei massimi rappresentanti istituzionali, sia sfiorato da sospetti e toccato da indagini arrivate fino in fondo. Non che le altre Regioni siano diverse, ma l’Umbria ha una caratteristica sua, quella che dal dopoguerra c’è stata una continuità di governo degli stessi partiti. Quindi il legame tra politica e società è divenuto talmente stretto da creare una forte dipendenza radicata nel territorio finalizzata al mantenimento del consenso popolare. Centinaia di assunzioni nei settore pubblico, decine di società pubbliche dove era possibile “piazzare” propri candidati, potere concentrato sulla persona, dalla quale sono dipese molteplici imposizioni. Con ciò non è scontata la colpevolezza del “sistema” Lorenzetti, come l’opposizione, che oggi gongola per il rinvio a giudizio, descriverebbe il decennio del suo impegno amministrativo in Regione. Ma certamente l’aver giudicato poco trasparente delibere adottate, mina almeno se non la buona fede quella “superiorità morale”, di cui gli eredi del Partito Comunista hanno fatto un motivo insieme di vanto e di distinzione dagli altri partiti.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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