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Festa di Scienza e Filosofia: solo certezze?

Accogliamo il contributo dell’avv. Pergolari

Ho letto con soddisfazione il bell’articolo di Maurizio Renzini sulla Festa di scienza e filosofia che ultimamente ha ravvivato la città, e ne condivido quasi tutti i contenuti, nella speranza che la Festa possa davvero fare in modo che la scienza sia oggetto di contaminazione sociale, e che porti a Foligno, attraverso il Parco delle scienze e delle arti, un luogo dove si realizzi lo sguardo dell’uomo sulla natura.
Ciò comporterebbe senza dubbio la consacrazione definitiva della città come luogo di ricerca e di attività vitale, quale già anche ora è spesso considerata nella regione. Comporterebbe inoltre una crescita dell’identità della città con notevoli risvolti sociali ed anche economici.
Ciò detto, credo siano da fare alcune osservazioni sui contenuti della Festa. Sembra infatti che da essa emergano messaggi sui quali occorrerebbe riflettere un poco.
Innanzitutto sembra trasparire, ma forse ciò è dovuto proprio all’impossibilità di seguire tutte le relazioni concentrate in tempi ristretti, la pretesa che dalla scienza possano scaturire verità assolute, ma a tal proposito forse è bene ricordare che Popper ha affermato a suo tempo, e non mi pare sia stato smentito, che i risultati della ricerca possono considerarsi definitivi solo fino a quando non sono superati. Inoltre anche l’indicazione della matematica come disciplina di guida della ricerca nel suo insieme appare pericolosa, in specie se e quando si arrivi a sostenere, ma potrei aver capito male, che, visto che nella matematica si sono verificate rivoluzioni tali da far constatare l’esistenza di altri modi per farla, non esistano in assoluto verità, e si rimetta ai credenti l’onere della prova in senso contrario. Ma anche questa, è evidente, sarebbe una verità assoluta.
Tali atteggiamenti non sono stati naturalmente costanti e si è avvertita, in alcuni interventi, anche per chi pensa, l’esigenza del dubbio.
È sembrata però prevalere la linea di chi indica una strada unica, senza avvertire la presenza di altri modi di pensare, di culture altre, che possano portare, nel confronto, nel dialogo, a risultati più sicuri, più avanzati, più capaci di far crescere e di guardare con più serenità il futuro ed anche di far crescere la Festa.

Pietro Natalino Pergolari

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