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Settimana politica 2013-17

Il bilancio comunale 2012
Il bilancio comunale 2012 si chiude con un avanzo di 1.287.362 euro, ma le entrate sono calate di più di 2 milioni. Su questo calo hanno inciso significativamente quelle in conto capitale o per l’investimento rispetto alla previsione iniziale. Nella relazione allegata ai documenti di bilancio, il Collegio dei Revisori dei Conti, Valeriano Morini, Paola Grasselli e Francesco Maria Perrotta, ritiene quindi “necessaria un’attenta programmazione delle opere, alla luce del trend degli accertamenti e degli impegni registrati negli anni precedenti e tenendo presente l’effettiva capacità economico-patrimoniale e finanziaria dell’Ente stesso”. Infatti il Comune aveva previsto per l’anno passato opere per 5 milioni e 700 mila euro, ma le ha realizzate solo in parte per 3 milioni e 500, perché la copertura non è arrivata (tra l’altro, le vendite di beni patrimoniali hanno subito intoppi). La maggior parte delle risorse impiegate per investimenti arriva da contributi comunitari (1.195.000). Spese correnti: quelle per il personale sono diminuite rispetto al 2011 di quasi 700 mila euro per pensionamenti e anche perché il Comune ha rinunciato al  direttore generale. Altra voce di spesa sono gli interessi passivi (375.160) su prestiti; nel 2012 sono stati estinti anticipatamente mutui per 353.242. Tutto sommato, il Comune di Foligno ha debiti contratti con prestiti sotto controllo con interessi in calo, e un debito residuo di 10 milioni. Notizia positiva è che non risultano contratti di finanza derivata, potenzialmente molto rischiosi.

IMU: 10 milioni incassati
Sul fronte entrate l’IMU è la maggiore: dieci milioni incassati, più del previsto; a seguire l’addizionale IRPEF per quasi tre milioni, l’imposta sulla pubblicità (362 mila), la tassa sui rifiuti solidi urbani (209.646) e i diritti sulle pubbliche affissioni (208 mila). L’evasione, specie di ICI e TIA, è forte. Per la prima sono stati recuperati 435 mila euro, per la seconda solo 25 mila.

Crediti di dubbia esigibilità
Ben 500 mila euro di crediti per la TIA sono stati eliminati dai residui attivi e confluiti nei crediti di dubbia esigibilità. I Revisori, a proposito, invitano l’Ente ad adoperarsi per il recupero degli stessi, attivando ogni opportuna azione. I contributi per permesso di costruire sono in diminuzione progressiva; una parte non irrilevante di quelli non riscossi sono divenuti crediti dubbi.

Trasferimenti in calo verticale
I contributi e trasferimenti da Stato e Regione, rispetto al 2010, si sono ridotti di un quarto, a € 5 milioni e 731 mila. I Revisori, in proposito, contestano al Comune il mancato rispetto della presentazione entro 60 giorni dalla chiusura dell’esercizio 2012, così come quello del 2011, del rendiconto all’amministrazione erogante dei contributi straordinari ottenuti, inadempimento che comporta la restituzione dei medesimi. Altre entrate del Comune sono le extra-tributarie (in totale 7 milioni), come quelle dei servizi pubblici, dei proventi dei beni dell’ente, degli interessi su anticipazioni a crediti, degli utili netti delle aziende controllate e di proventi diversi. Nei proventi dei  rientrano gli incassi degli affitti. Il Comune all’inizio del 2012 ne doveva riscuotere per 2 milioni e 781 mila; effettivamente entrati sono però solo 417 mila. E i Revisori bacchettano anche qui l’Ente per la modesta entità delle riscossioni annuali e segnalano il credito di circa 1 milione e 900 mila verso la VUS. Per i servizi pubblici, il Comune, non essendo in dissesto né deficitario, non ha l’obbligo di assicurare per il 2012 la copertura minima dei costi a domanda individuale. Esempi: per l’asilo nido gli incassi coprono per il 61% il costo, per le mense scolastiche l’83%. Mentre i parchimetri e i parcheggi incassano quattro volte il costo e le lampade votive il 104%.

La questione dei residui attivi
La legge prevede l’obbligo annuale di ri-accertamento dei residui attivi (i crediti non incassati). Il Comune ha incassato solo 34.849.518 rispetto ai previsti 136.181.978; per i residui passivi il Comune ha pagato 43.831.775 rispetto ai previsti 166.567.384. Risultano somme da riscuotere anteriori al 2008 per 78 milioni relativamente alla gestione della ricostruzione leggera e pesante del terremoto 1997. Addirittura il Comune ha erogato 21 milioni in più di quelli ricevuti dalla Regione: ciò potrebbe richiedere l’attivazione dell’anticipazione di cassa con oneri finanziari a carico dell’Ente stesso. Bisogna definire, quindi, in tempi brevi, le pratiche che danno origine ai residui, inviando la documentazione alla Regione Umbria. Il Collegio dei Revisori invita ancora il Comune a redigere una periodica verifica dello stato dei crediti, in particolare quelli la cui riscossione è affidata a Equitalia, mediante continui solleciti, soprattutto per i residui più anziani.

Gli organismi partecipati
La FILS ha debiti verso il Comune per 500 mila euro e crediti per 293 mila. La VUS è creditrice per 683 mila, ma ha debiti per 5 milioni e 623 mila, in gran parte i proventi derivanti dall’incasso della TIA oggi TARSU e utili conseguiti e non accreditati al socio di maggioranza relativa.

Allora il Comune come se la passa?
Se il bilancio chiude in avanzo – l’obbligo è quello di pareggio dei conti -, ci sono somme notevoli non incassate e non pagate. Per le prime, i Revisori ritengono opportuno destinare parte dell’avanzo 2012 ad incrementare il fondo svalutazione crediti. Inoltre si devono recuperare i crediti vantati nei confronti delle società partecipate (specie VUS) e dare particolare attenzione ai tempi delle fasi di accertamento e riscossione dei ruoli, che incidono sulla gestione finanziaria in relazione delle spese già impegnate. C’è un altro aspetto delicato per i conti comunali: i contenziosi aperti, sia derivanti dagli appalti, sia collegati al personale. Si ricordano quelli dei dipendenti precari della scuola di musica e della società privata TMC, che ha gestito gli impianti sportivi. E la vertenza relativa alle pavimentazioni di Colfiorito, di cui è titolare del giudizio la FOLIGNO NUOVA, di cui il Comune ha il 51% delle quote. L’avanzo 2012 potrebbe, dunque, essere in modo cautelare messo da parte per far fronte agli imprevisti. Si noti, infine, che questa volta i Revisori dei conti tra tiratine di orecchie e frequenti consigli hanno dato diverse lezioni ai responsabili del bilancio.

© Gazzetta di Foligno – Giancarlo Antonelli

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