Visita Pastorale Borroni
Il racconto della visita
Puntare sulla famiglia per preparare i giovani alla vita
Come una fiamma per ardere ha bisogno di ossigeno, così la fede non si alimenta se non con la Parola del Signore. Per questo ringraziamo S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Foligno, perché ha avvicinato la Chiesa ai fedeli facendo sentire la disponibilità nel mettersi all’ascolto. Dal 23 Novembre al 5 Dicembre, infatti, il Vescovo ha visitato la parrocchia di Sant’Egidio in Borroni, accolto con spirito di entusiasmo e partecipazione dal parroco fratel Gabriele e da tutta la comunità. La visita pastorale, come ha voluto sottolineare, non deve essere vista come un punto di partenza, né come un arrivo, ma come una rinfrancante sosta nel cammino della diocesi. L’opportunità è stata colta, con il fermento di un alveare, dall’intera parrocchia di Borroni che si è messa all’opera per far conoscere le tante realtà che compongono questa piccola frazione della campagna folignate. Una comunità in crescita ed i numeri ne sono testimoni: più di 1100 famiglie, 250 bambini all’oratorio estivo, 260 al catechismo, 43 cresime e 53 prime comunioni, per non parlare, poi, degli scout e dei gruppi giovani e giovanissimi. Ma non bastano le cifre a descrivere l’anima della comunità, quello che conta è lo spirito che la guida e la visita del Vescovo è stata una occasione per riflettere sui legami forti che sono alla base delle nostra collettività.
1° Dicembre Beato Charles de Foucauld
La provvidenza ha voluto che la visita si svolgesse proprio nei giorni in cui la nostra comunità ricorda con affetto fraterno il Beato Charles de Foucauld. Ucciso da una banda di Tuareg ribelli nel deserto libico il 1° dicembre del 1916, ispira con la sua vita i principi fondanti della comunità dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas di Sassovivo, di cui il nostro parroco, fratel Gabriele, è membro. Il Vescovo ha presieduto l’Eucarestia, alla quale hanno partecipato anche i parrocchiani di Sterpete ed alcuni amici della Comunità dei Piccoli Fratelli, seguita dall’adorazione ed un incontro di approfondimento sulla vita di Frère Charles, sottolineando come con la sua vita egli rappresenti il tralcio della vite dal Signore. Charles nasce a Strasburgo nel 1858, vive un’adolescenza travagliata lontano dalla fede, dopo aver abbandonato la carriera militare si avvicina al Signore attraverso la confessione e la comunione. È così che intraprende un lungo cammino che lo porterà prima a Nazaret e poi in Algeria. Nella semplicità della vita nel deserto stringe relazioni di amicizia con i Tuareg e scopre la fiducia nel Signore che si fa Eucarestia, diventando, come ha sottolineato il Vescovo, simbolo di confidenza e comunione con Dio.
Il Vescovo incontra i malati, gli ospiti del laboratorio protetto e i bambini delle scuole e del catechismo
Grande spazio è stato dedicato, per volontà dello stesso Vescovo, alla visita ai malati. Gli incontri, di carattere familiare e di comunione, sono stati vissuti con semplicità e profonda partecipazione da parte di Sua Eccellenza, riuscendo ad instaurare un rapporto personale con le famiglie che lo hanno accolto con gioia nelle proprie case. Questo clima di entusiasmo e dialogo è stato anche il filo conduttore degli incontri con gli ospiti del laboratorio protetto ed i bambini delle scuole e del catechismo che hanno accolto il Vescovo con musica, canti, giochi e una raffica di domande. Da parte sua, Mons. Sigismondi, ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’amicizia che deriva direttamente dalla fratellanza e la missione del Vescovo come colui che, a partire da San Pietro ai nostri giorni, trasmette integra la parola del Signore.
Il Vescovo incontra adulti, giovani e catechisti
Nel pomeriggio di domenica 28 Novembre si è tenuto a Sassovivo l’incontro con i Consigli Pastorali delle parrocchie di Borroni e Sterpete. I due organi parrocchiali, per lo più costituiti da famiglie, sono chiamati a svolgere non tanto il compito di Parlamento, bensì di gruppo di dialogo attraverso il quale il parroco prende decisioni per convergenza e non per maggioranza. Inoltre è stata sottolineata da Mons. Sigismondi, in più occasioni, l’importanza della pastorale familiare come fondamento per quella giovanile. È pertanto necessario seguire le coppie non solo durante i corsi per fidanzati, ma attraverso un cammino di fede che non le abbandoni dopo il matrimonio con il trapasso di esperienze da giovani coppie che ne seguono altre. Poiché solo creando solide radici nella famiglia è possibile formare giovani pronti ad intraprendere il pellegrinaggio della fede e della vita. Proprio il tema del pellegrinaggio, anche in vista della GMG di Madrid 2011, è stato affrontato con i ragazzi, sottolineando, come non sia possibile incamminarsi, se non muniti di perseveranza, spirito di sacrificio e di comunione, una buona guida, un po’ di silenzio e la Parola del Signore, perché in un pellegrinaggio ciò che conta non è tanto arrivare, ma giungere alla meta tutti insieme.
Il Vescovo incontra gli scout
Ascoltare, discernere, accompagnare. È questo il messaggio che Mons. Sigismondi ha affidato al gruppo scout AGESCI del Foligno 3, apprezzando la serietà e la semplicità del metodo scout nell’avvicinare così tanti giovani alla fede, all’impegno sociale e al servizio. Il cammino scout accompagna i ragazzi nella loro crescita dall’età degli 8 anni, lupetti, alla comunità capi attraverso una formazione pianificata secondo uno specifico progetto educativo. Comunità è, come ha sottolineato il Vescovo, “arrivare e ripartire” arricchiti di un bagaglio di esperienze, amicizie e sorrisi che rimarranno scolpiti nel cuore per la vita. Ne sono testimoni gli appartenenti al gruppo scout MASCI del Foligno 2 e Foligno 1. Più di 40 adulti che con entusiasmo e disponibilità svolgono nel corso dell’anno servizio in parrocchia e attività di svago e beneficenza.
Il Vescovo incontra il Consiglio Pastorale e quello Affari Economici
La visita pastorale è stata anche l’occasione per fare un quadro sulle strutture della parrocchia alla presenza del Consiglio Affari Economici e di una rappresentanza del Consiglio Pastorale. Purtroppo da qualche tempo si sono evidenziate alcune crepe nel campanile e problemi di stabilità delle volte della chiesa. Tali questioni, già da tempo segnalate all’ufficio tecnico della Curia, sono state prese a cuore dal Vescovo e vedranno provvedimenti per quanto possibile a breve. Altra questione riguarda la capienza della chiesa. Come anche il Vescovo ha potuto constatare, gli spazi non sono più sufficienti, visto l’ingrandimento della parrocchia, urge pertanto un intervento. Varie sono state le proposte ed i tempi si prospettano lunghi, ma nelle intenzioni del Vescovo e di tutta la comunità c’è quella di costruire un nuovo Centro Pastorale che possa ospitare celebrazioni e attività di vario genere, funzionale anche in vista di una futura unità pastorale che potrebbe comprendere anche le zone circostanti. I dettagli sono ancora tutti da definire ed i finanziamenti non arriveranno prima del 2016, ma volontà e disponibilità sono presenti da entrambe le parti.
© Gazzetta di Foligno – LAURA ALEANDRI
Notizie storiche
La prima menzione di Borroni si legge in un documento del 1228, pubblicato nelle carte dell’abbazia di Sassovivo; vi si parla di un certo Martinello residente “in Burrunis”.
Poi nel 1239 fu nominata la chiesa di S. Egidio a Borroni (“de Boronis”) nella Sentenza del cardinale Raniero Capocci sulla ripartizione delle tasse nella diocesi di Foligno.
La comunità di Borroni faceva capo alla chiesa canonicale di S. Maria Infraportas; si separò da questa e si costituì parrocchia a sé stante all’inizio dell’epoca moderna.
Nel 1912 questa parrocchia contava 437 abitanti, quasi tutti dediti all’agricoltura e quasi tutti analfabeti; nel 1940 salirono a 859; nel 1985 erano saliti ancora a 1.780; nel 2010 se ne contano 2800 e vanno ancora aumentando.
Il parroco Don Valentino Valentini (visse dal 1856 al 1926; parroco a Borroni dal 1912 al 1926), nella sua voluminosa relazione (la più voluminosa tra tutte, 264 pagine!), preparatoria alla Visita pastorale del vescovo Giorgio Gusmini avvenuta nel 1914, parlò con entusiasmo della chiesa parrocchiale: “è una chiesa bellissima e tanto simpatica nella sua struttura interna ed esterna…viene meritatamene ritenuta…come una delle migliori Chiese della Diocesi di Foligno. È costruita sullo stile del secolo XVI, di forma ogivale…svelta e carina, esce un po’ dall’ordinario e prende un carattere tutto suo proprio ed originale… È quindi di notevole capacità e sufficiente per la popolazione della parrocchia”. La “Gazzetta di Foligno”, nel necrologio di Don Valentino, scrisse: “A Borroni non risparmiò spese e sacrifici per l’assistenza dei suoi parrocchiani, pel culto e per lo splendore della Chiesa, ove ha lasciato parecchi ricordi” (“Gazzetta d Foligno”, 1 maggio 1926).
Oggi questa chiesa parrocchiale è rimasta carina, ma è diventata del tutto insufficiente per questa numerosa comunità.
Lo stesso Don Valentini rilevò che la presenza del popolo alla Santa Messa “è discreta specialmente nel periodo dell’inverno e nei giorni in cui i contadini non accudiscono alle opere della campagna, e nei giorni come nei venerdì di marzo sacri alla Passione di Nostro Signore la frequenza del popolo è grande e così pure è grande in alcune feste di santi Protettori: S. Biagio, S. Apollonia, S. Andrea Avellino”.
Ma dai tempi di Don Valentini ad oggi le cose sono molto cambiate; il territorio della parrocchia è diventato zona di espansione della città, le vecchie famiglie del paese sono diventate una minoranza (circa un terzo della popolazione), è diminuita la sensibilità comunitaria e s’è accresciuto un certo individualismo; molte devozioni popolari sono entrate in crisi; soltanto il livello culturale della popolazione è cresciuto notevolmente
In epoca più recente, la pastorale a Borroni è stata caratterizzata dal laborioso ministero di questi parroci: dopo Don Valentino Valentini, venne Don Giuseppe Bellochi, fino alla morte avvenuta nel 1946; poi Don Archimede Ninassi (visse dal 1912 al 1994; parroco a Borroni dal 1947 al 1990, per ben 44 anni!); poi Don Sergio Andreoli dal 1990 al 1998. Don Archimede, nel suo lungo pastorato, si prese cura soprattutto del catechismo e intese mantenere le antiche tradizioni religiose; Don Sergio Andreoli si diede generosamente all’opera educativa dei giovani.
La parrocchia di Borroni (1998) e quella di Sterpete (1995) confinante nel territorio, sono ambedue affidate al servizio pastorale dei piccoli fratelli di “Jesus Caritas”. Dal 1998 al 2005 è stato parroco di Borroni fratel Paolo Onori. Oggi è parroco fratel Gabriele Faraghini (dal 2005). Ma questi parroci devono superare diverse difficoltà frapposte al loro lavoro, soprattutto per l’insufficiente spazio della chiesa parrocchiale, ma anche per la ristrettezza degli ambienti destinati alle attività catechistiche e oratoriali.
Va ricordato che nel territorio di questa parrocchia è compresa la chiesa filiale dedicata a Maria SS. Assunta nella frazione di Tenne vicina a Borroni. Questa chiesa è menzionata nelle Carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo fin dal 1105. Tenne smise di essere centro parrocchiale nel 1723.
Recentemente questa comunità di Tenne ha avuto l’onore di essere servita, in vari modi, da un laico la cui memoria è in benedizione; era chiamato “Peppe santo”, il cui vero nome era Giuseppe Casini; scrisse di lui, diverse volte, anche il giornale diocesano “La Gazzetta di Foligno”; ci permettiamo di consigliare, per esempio, la lettura dell’articolo In ricordo di Giuseppe Casini, pubblicato il 2 luglio 2006.
© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI
La realtà attuale
Dalle risposte al questionario della Prima Visita Pastorale di Sua Eccellenza Monsignor Gualtiero Sigismondi, redatte dal parroco di Sant’Egidio, in Borroni, fratel Gabriele Faraghini, della Comunità Jesus Caritas, e dai suoi collaboratori, si apprende, fra l’altro, che, in ordine all’evangelizzazione, “Il gruppo Scout AGeSCI (Associazione delle Guide e degli Scouts Cattolici Italiani) Foligno 3 e il gruppo MASCI (Movimento degli Adulti Scouts Cattolici Italiani) offrono collaborazione”, e che con essi “c’è un buon dialogo”; questa annotazione è motivo di particolare soddisfazione per coloro che, provenendo dal “Foligno 1”, dettero vita, negli anni ’90, con grande entusiasmo, al gruppo, iniziando dal “Branco”, che, come è noto, è formato da “lupetti e lupette”.
Da notare che un “coinvolgimento particolare avviene nell’anno della (Prima) Comunione, in cui i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas visitano ad una ad una le famiglie, che, inoltre, “vengono invitate a ‘tre sere’ di annuncio nella Settimana Santa”.
Risulta, poi, che sono circa quaranta gli adolescenti che frequentano le attività formative della parrocchia, mentre, “con una quindicina di giovani lavoratori o universitari” si svolgono incontri sporadici di formazione cristiana.
I catechisti parrocchiali sono complessivamente sedici; essi “partecipano attivamente alla vita della comunità”.
Come strumenti di comunicazione, ci sono “la lettera” interparrocchiale Borroni-Sterpete – in passato esisteva “Il grillo parlante” -, una pubblicazione estiva sull’Oratorio interparrocchiale e il gruppo Facebook – “Oratorio Borroniland” http://it-it.facebook.com/profile.php?id=100000596598643 -, con circa trecento iscritti.
A proposito della vita liturgica, si deve sottolineare l’esistenza del coro parrocchiale, del gruppo dei ministranti, dei lettori e del ministro straordinario della Comunione Angelo Pucci; per valorizzare il “Giorno del Signore”, mensilmente si tiene, nel pomeriggio, un incontro con le famiglie, presso l’Abbazia di Santa Croce, in Sassovivo, dove risiedono i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas – nati durante l’episcopato di monsignor Siro Silvestri -, che costituiscono uno dei rami della famiglia spirituale di Charles de Foucauld, l’eremita missionario del Sahara (nato nel 1858 e assassinato nel 1916).
Il giovedì pomeriggio si tiene in parrocchia l’Adorazione prolungata davanti al Santissimo Sacramento, mentre, durante la Santa Messa, si celebrano, con il popolo, i Vespri.
La pietà mariana viene valorizzata, nella frazione di Borroni, con il Santo Rosario quotidiano, e con la processione della Madonna, nel mese di maggio; nella frazione di Tenne, con la solenne festa della Madonna Assunta in Cielo, nell’antica chiesa che ne porta il titolo, e la processione per la vasta zona circostante; la tradizionale processione del Patrono della parrocchia, sant’Egidio abate, si tiene, invece, a Borroni, all’inizio del mese di settembre.
Tra le risposte alla parte quinta del questionario, registriamo quella relativa al Consiglio Pastorale Parrocchiale, che “è costituito dalle coppie del gruppo famiglie, che condividono un cammino di fede sulla Parola di Dio ed esprimono varie realtà parrocchiali”, e l’altra, in cui si auspica una “conduzione più familiare” degli uffici pastorali operanti nella Diocesi di Foligno.
Nell’ultima parte della sezione pastorale del fascicolo, che abbiamo esaminato e che si apre con il quesito: “Come testimoniamo la carità e collaboriamo alla promozione globale dell’uomo?”, nella risposta relativa alle iniziative, che sono in atto “per gli ultimi e gli emarginati di casa nostra”, vengono fornite queste indicazioni: “Raccolta di viveri e vestiti. Distribuzione di aiuti alimentari. Aiuti economici in collaborazione con i Servizi Sociali e la Caritas diocesana”; a livello più ampio, viene segnalato il “Gemellaggio con (località) della Terra Santa, dove sono i nostri Piccoli Fratelli”.
A conclusione di queste brevi note sulla variegata attività della comunità cristiana di Borroni-Tenne, in sorprendente espansione in questi ultimi dodici anni, vogliamo ricordare che in essa è in atto anche la “Prevenzione, con incontri particolari – operatori ex-tossicodipendenti – nel gruppo giovanile”; un fatto di singolare importanza, che risponde alle nuove esigenze poste dalla odierna società, e un esempio da imitare in ogni comunità cristiana che voglia essere al passo con i tempi ed essere promotrice per tutti di speranza.
© Gazzetta di Foligno – SERGIO ANDREOLI