#lavrostico del Primo Maggio
Luigi Preiti non ha un lavoro fisso. Fa riparazioni quando capita e qualche lavoretto di muratura. Dopo la separazione dalla moglie con la quale viveva in Piemonte è tornato a Rosarno. La mattina del 28 aprile Luigi indossa il vestito buono e prende un treno per Roma. Scende alla Stazione Termini. Alle 11 e 34, proprio mentre stanno giurando i ministri del governo Letta, si presenta all’ingresso di Montecitorio. Vuole entrare. I carabinieri di guardia fanno per fermarlo e lui comincia a sparare. Poi scappa. Viene subito bloccato. La mamma lo vede in televisione con la guancia schiacciata sul porfido della piazza. Durante l’interrogatorio si dichiara disperato per non poter mantenere il figlio. #senzalavoro
Andrea Zampi vive a Perugia, ha 42 anni e fa l’imprenditore. Si occupa di formazione nel campo della moda. Nel 2009 ha ottenuto un finanziamento di 160.000 Euro per un progetto. Ma i fondi non sono stati mai erogati. Manca un requisito, cose della sicurezza sul lavoro. La Regione Umbria gli toglie l’accreditamento. La mattina del 3 Marzo Andrea entra nell’ufficio che gestisce la sua pratica e spara alle impiegate, Daniela Crispolti, una precaria con contratto di collaborazione di 46 anni, e Margherita Peccati, di 61 anni, ormai vicina alla pensione. Muoiono entrambe. Andrea si punta la pistola alla tempia e si uccide. #mortesulavoro
Val Seriana è il luogo dove è finito nel 1999 Raul Lumbri dopo essere fuggito dal nativo Nicaragua ed essere cresciuto in Costarica. La mamma lavora come colf presso una famiglia del bergamasco, lui trova un impiego come magazziniere in una fabbrica tessile. Quella per il ballo all’inizio è solo una passione, uno svago per le serate con gli amici dopo il lavoro. Poi l’idea di fondare un’associazione ed avviare una vera e propria scuola. La fabbrica tessile sta per chiudere, ma la scuola ha 600 iscritti. #ballavoro
Orciuolo Elia è il presidente della I sezione quater del Tar del Lazio. Lunedì 29 Aprile firma un provvedimento sul quale è scritto più o meno così: Gentile dott. Antonio Ingroia, non intendo sospendere la delibera del CSM che ha disposto il suo richiamo nel ruolo organico della magistratura e la sua destinazione alla Procura di Aosta come sostituto procuratore. Per cui, in attesa che si riunisca la camera di consiglio il prossimo 23 Maggio, dovrebbe presentarsi al lavoro. #vallavoro
Reintegrato in via definitiva. È questa la decisione del Tribunale del Lavoro di Perugia pronunciata lo scorso 3 Aprile in favore di Fabrizio Tomassetti, il giovane folignate licenziato nel 2010 perché durante alcuni giorni di permesso usufruiti in base alla legge 104 sull’assistenza familiare si era recato a caccia al cinghiale con il padre. Il giudice ha ritenuto valida l’argomentazione del ricorrente e cioè che la caccia era un modo per impegnare il padre in attività ludiche a contatto con la natura per alleviarne le sofferenze nella fase terminale della malattia. Così aveva chiesto il medico. Pieno sostegno dalla CISL. #rilavoro
Orto. Anzi, Eutorto. È il lavoro inventato da alcuni dipendenti in cassa integrazione di una società di telecomunicazioni che per un certo tempo si è chiamata Eutelia, società passata di mano in mano fino a disintegrarsi e lasciare a casa quasi duemila persone. Ingegneri, informatici, tecnici. Braccia tornate alla terra dopo essere state scartate dai byte. 3000 metri quadrati di coltivazioni in un appezzamento di 80 Ettari dove operano diverse cooperative sociali. Non ci si vive, ma qualcosa si mangia. E poi è un segno. #lavorto
© Gazzetta di Foligno – VILLELMO BARTOLINI