Passare il testimone per rimanere bambini
Inaugurata a Spello la Bottega dell’Arte del Maestro Elvio Marchionni
Colori, polvere e sensazioni per ricreare l’ambiente e l’atmosfera delle antiche Botteghe dell’Arte. La Fondazione Marchionni ha inaugurato sabato scorso presso la Chiesa di S. Michele Arcangelo a Spello un progetto di creatività, di scambio e di sperimentazione fortemente voluto dal Maestro spellano Elvio Marchionni.
Fin dalla prossima “Infiorata” sarà infatti possibile per tutti (turisti compresi) giocare con l’arte sporcandosi le mani, sulle orme del pittore spellano Marchionni: “I miei primi ricordi sono di me bambino con un carboncino a disegnare su pietre o qualsiasi elemento naturale. Ho sempre ascoltato quel bambino e lottato perché non si perdesse nel mio percorso per diventare uomo”.
Nel corso dell’incontro di presentazione della Bottega dell’Arte, moderato da Umberto Natale, il Sindaco di Spello Sandro Vitali ha elogiato Elvio Marchionni, che ha dato la disponibilità per far crescere giovani artisti e permettere di perpetuare la ricca tradizione artistica della “Splendidissima Colonia Julia”.
Successivamente Maurizio Del Savio, Direttore Generale della BCC di Spello e Bettona e Presidente della Fondazione Marchionni, ha posto l’accento sulle connessioni che legano intelligenza, cultura e impegno civile: tagliare i fondi all’arte significa rimanere un paese vecchio, stanco. “L’iniziativa della Bottega dell’Arte si inserisce in questo discorso, il tema principale è quello del passaggio generazionale” – ha proseguito Del Savio – “Dobbiamo rischiare qualche brutta figura e rimettere al centro la comunità intesa come scambio continuo, senza paura, per il solo gusto del dare: dobbiamo evitare la sindrome da taglio del nastro e avere il coraggio di passare il testimone”.
Il prof. Alberto D’Atanasio, docente di Storia dell’Arte ed Estetica dei Linguaggi Visivi, ha definito l’artista come colui che smuove gli animi e intraprende un percorso mai facile, crea e coinvolge chi gli sta intorno in un viaggio senza compromessi. Ha poi sottolineato che negli ultimi decenni è stata considerata arte un secchio di vernice che sporca il muro e che ultimamente, però, il figurativo sta riguadagnando terreno grazie alle tre grandi caratteristiche che possiede: rappresentanza, rappresentazione e raffigurazione. “Che figura, che forma e che colore può avere un sentimento o un’emozione? Marchionni ha fatto rivivere in sede contemporanea la sensazione degli affreschi antichi, c’è un linguaggio che sopravvive grazie a lui, ecco il senso della Fondazione”, ha ricordato il prof. D’Atanasio.
La tavola rotonda è continuata con l’intervento di Anna Mossuto, direttrice del Corriere dell’Umbria, che ha definito la Bottega dell’Arte un fiore all’occhiello non solo per Spello ma per tutta l’Umbria, “un’ottima idea culturale da esportare”.
L’iniziativa si è conclusa con il sapiente intervento di mons. Mario Sensi: “Questa sarà una bottega d’arte e di passaggio culturale”. Un luogo in cui avverranno scambi di idee proprio nello spazio che venne costruito un tempo per ospitare i pellegrini che affrontavano il cosiddetto “iter magnum” (pellegrinaggio garganico). “Per uno strano caso questo posto, grazie all’iniziativa della bottega, tornerà ad essere un luogo di accoglienza per i nuovi pellegrini”.
© Gazzetta di Foligno – Enrico Presilla