Julian Schnabel al Centro Italiano d’Arte Contemporanea
Un’eccezionale occasione per la conoscenza della pittura contemporanea internazionale. È la personale del pittore, regista e sceneggiatore statunitense Julian Schnabel che sabato 20 aprile è stata inaugurata dal curatore Italo Tomassoni al Centro Italiano d’Arte Contemporanea. Quattordici i capolavori in mostra a Foligno che esemplificano cronologicamente il lavoro dell’artista dal 1985 al 2008. Otto opere appartengono al gallerista Gian Enzo Sperone, le altre sei ad un collezionista milanese: tre di queste ultime sono state già esposte nel 2007 al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia di Roma, mentre per le altre tre è la prima volta. Tra questi sei lavori spicca in particolare l’opera-capolavoro JMB (1988), realizzata dopo il tragico suicidio dell’amico Jean-Michel Basquiat, esposta una sola volta a Toronto e richiesta a New York per la fine dell’anno, che rappresenta, secondo il critico d’arte Tomassoni, “il culmine del suo linguaggio e della sua accorata testimonianza. Emozione, visionarietà, passione ed evocazione potente e tragica. La tensione spirituale dell’artista si misura in quest’opera trasfigurando il ricordo con il tragico quotidiano che trova nella tela un memoriale d’oltretomba che trascorre incessante dal qui all’altrove”.
Julian Schnabel è l’artista statunitense più famoso sulla scena internazionale, sia per la produzione pittorica che per quella cinematografica. Molto noto per le tele di grosse dimensioni, i ritratti e gli interventi di design, Schnabel è l’esponente di spicco di un neoespressionismo che risente delle influenze europee e della Transavanguardia italiana ed ha elaborato una ripresa della pittura in assoluta indipendenza tecnica e contenutistica. In Italia è più noto come regista cinematografico: ha infatti diretto Basquiat (1996), Prima che sia notte (2000, Gran Premio della Giuria alla 57ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e Coppa Volpi per il miglior attore a Javier Bardem), Lo scafandro e la farfalla (2007, miglior regia al 60° Festival di Cannes e ai Golden Globes 2008), Berlin (2007) e Miral (2010).
Julian Schnabel è dunque un’occasione unica per apprezzare la potenza poetica e cromatica di un grande artista, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e suggestioni da riportare nelle sue grandi opere, che hanno segnato in modo indelebile l’arte contemporanea internazionale degli ultimi cinquant’anni. È possibile visitare gratuitamente la mostra al civico 13 di via del Campanile dal venerdì alla domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19) fino al 23 giugno.
© Gazzetta di Foligno – ELISA PANETTO