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Settimana politica 2013 – 15

Il Centro-destra farà le primarie per il Sindaco di Foligno?
“Tutti insieme per sconfiggere la coalizione che oggi governa Foligno”: il Centro-destra folignate fa prova di unità. Marco Cesaro propone di svolgere “primarie” per proporre il cambiamento della guida dell’amministrazione comunale. Alla proposta si accodano Daniele Mantucci e la sua lista civica “Cambiare Foligno”. E non è contrario nemmeno il neo-segretario folignate dell’UDC Lorenzo Schiarea, che auspica un’alternativa responsabile al Centro-sinistra. Mantucci – che, dopo aver perso lo scontro con Mismetti, a differenza dei precedenti sconfitti (Radi, Menestò e Rossi), è rimasto in Consiglio comunale a guidare l’opposizione – si spinge oltre e corteggia il neonato Movimento Cinque Stelle, condividendone “quella rivoluzione morale” per la quale lui stesso si sarebbe battuto. Di sicuro, il successo di 5 Stelle a Foligno provocherà un’accelerazione anticipata per trovare nel Centro-destra una candidatura a Sindaco condivisa. Ma non è detto che anche la sinistra non si stia muovendo verso i grillini, visto il notevole passaggio di voti dal PD al nuovo movimento. Non pare interessata, invece, alle eventuali primarie la Filipponi con il suo Impegno civile, che ha cercato sempre di distinguersi, in solitaria, dal resto delle opposizioni.

Le ditte danneggiate dalla chiusura della Flaminia
Protestano i titolari di attività commerciali e artigianali, che subiscono danni dalla chiusura da 20 giorni della Statale a seguito della frana che ha coinvolto anche civili abitazioni di San Giovanni Profiamma. Il Comune di Foligno fa quanto è nelle sue prerogative e anche di più: ha posizionato la segnaletica e ha persino dovuto presentare una fidejussione all’ANAS, ente statale titolare degli interventi sulle strade di interesse nazionale. La chiusura forzata della Flaminia – che provoca disagio tra i cittadini e danneggia economia e ambiente – fa riflettere su quanto ci costi un uso poco accorto del territorio cementificato a dismisura.

Sistemazione delle sorgenti del Menotre
Seppur in alcuni tratti abbandonato ad erbacce e incuria e oggetto di polemiche per i prelievi a fini di sfruttamento energetico da parte di società private, il corso del Menotre è ancora simbolo della valle omonima. Il Comune di Foligno, per il progetto “le valli di qualità”, ha commissionato per 112.500 euro la sistemazione della Peschiera di Rasiglia alla Monteleone sas di Melfi, dopo aver accettato l’adeguamento certificato dalla perizia di Vincenzo Sorella di NuovoModo srl.

Servizi per l’infanzia: notevole offerta da pubblico e privato
Di recente un nuovo servizio di asilo nido, quello de “Il Piccolo Principe” è stato autorizzato ad operare dal competente settore del Comune di Foligno. In Città sono attive diverse strutture che supportano le famiglie nella cura dei loro bimbi. Sono pubbliche: Raggio di Sole, Le Colline, Raffaello Sanzio, Le Nuvole, Millecolori, Prato Smeraldo. Sono private: Il Girasole, Il Colibrì, Baby School, Hippo, Il Bosco degli Orsetti, Spazio Infanzia Dedalo, L’Albero Magico, L’Aquilone, Brucomela, Non Solo Bimbi. Altri centri ricreativi nelle stagioni calde operano nelle frazioni di Vescia e San Giovanni Profiamma.

18 ex-Margherita: se il PD non cambia, rischia di sparire
Gianpiero Bocci, Marco Vinicio Guasticchi, Feliciano Polli, Eros Brega, Daniele Benedetti, Giulio Cozzari, Carlo Liviantoni, Luca Barberini, Andrea Smacchi, Pierluigi Castellani, Stefano Bravi, Franco Ciliberti, Margherita Lezi, Stefano Mocio, Luciano Moretti, Mario Tosti, Virna Venerucci scrivono una lettera aperta al Partito democratico umbro. “Prendere atto della sconfitta” è l’incipit del documento. Per i firmatari, molti dei quali hanno ruoli politici nelle istituzioni nazionali nonché umbre, la sconfitta in Umbria (82.000 i voti persi) alle politiche di febbraio del PD dovrebbe essere punto di partenza per il progetto politico che recuperi l’iniziale originalità del partito del 2007. La lettera dichiara che il PD da partito della conservazione del sistema avrebbe dovuto attuare rapidamente la forte domanda di cambiamento, oggi intercettata dal M5S. Afferma che il partito non ha saputo affrontare le riforme – come mancato ridisegno delle Province e nuovo assetto della sanità regionale – con coraggio e senza timidezze. Insiste poi nel reclamare quella “chiara visibilità della cultura cattolico-democratica, senza la quale il PD non esisterebbe”. Fanno riflettere soprattutto quei passaggi del documento che insistono sul rinnovo della classe dirigente, sul pluralismo politico-culturale, sul partito leggero con meno funzionari e meno ceto politico, sulla mancata intercettazione della partecipazione giovanile. Che si tratti della bocciatura dell’esperienza umbra in atto, o della gestione del partito dell’era Bottini, non è ancora chiaro. Ma i malumori appaiono ora sempre più evidenti e forse anche gravi, vista l’alta collocazione politica dei firmatari.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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