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Settimana politica 2013 – 13

Il Comune paga l’affitto a se stesso
È la FILS a pagarlo al Comune di Foligno, ma la società è di proprietà al 100% dello stesso ente e quindi è come se il canone di affitto diventasse una partita di giro, forse poco spiegabile. Oggetto di locazione è un locale sito in Via dei Molini 20, da utilizzare come sede di uffici e servizi della società di scopo comunale. L’affitto mensile è di 714 euro. In contemporanea alla FILS è stato revocato dal 28 febbraio l’affitto dell’ex-stazione di autobus a Porta Romana.

Lo paga anche alla Coop
È l’affitto – 24.712 euro per il 2013 – del parcheggio all’ex-zuccherificio che il Comune paga alla Coop Centro Italia. Il primo contratto risale al 1999, quando, per aumentare i parcheggi, considerati i molti cantieri aperti in città che ne avevano limitato i posti-auto, il Comune sottoscrisse il primo contratto con la società di distribuzione. Dell’area in questione il Comune si è accollato anche l’onere della manutenzione.

Le buche le rattoppa la FILS
Non ci sono soldi per la manutenzione delle strade comunali, ma quei pochi che si possono ricavare dal bilancio li utilizza la FILS. Per rattoppare le buche fino al 30 giugno erano a disposizione della società 24.200 euro, ai quali si aggiungono oggi altri 48.400, questo per l’aumento delle “precarie condizioni delle pavimentazioni stradali”. Sullo stato delle vie comunali si è avuta una polemica tra Meloni e il Sindaco. Riccardo Meloni, consigliere di opposizione, lamenta situazioni precarie anche di strade centrali; Mismetti replica che il settore manutenzioni del Comune fa quel che può, nella ristrettezza dei fondi disponibili. Comunque le denunce di cittadini che subiscono danni a seguito di strade dissestate sono in deciso aumento.

Il Comune arriva in Cassazione
Il Comune deve ricorrere per far valere le proprie ragioni verso ditte appaltatrici di lavori pubblici, anche per tutelarsi da ricorsi delle stesse ditte. Per il miglioramento sismico del cimitero di Capodacqua, per esempio, il Comune di Foligno ha affidato – parcella di 17.185 euro – all’avvocato romano Orestano la difesa avverso il ricorso alla Corte di Cassazione della ditta esecutrice. Questo perché all’interno dell’ente non ci sono figure professionali abilitate al patrocinio per le magistrature superiori. Considerato che il Comune ritiene ingiustificate le ragioni della causa intentata, per cui la ditta in questione ha già perso nel secondo grado di giudizio, si può prevedere che a vincere in Cassazione sia proprio l’ente, con probabile conseguente addebito al ricorrente delle spese legali, che quindi saranno recuperate.

Oratorio del Crocifisso: lavori lunghi e costosi
Finora, è cioè dal 1999, sono stati utilizzati quasi 900.000 euro per il recupero dell’Oratorio del Crocifisso di via Gramsci, che tanti folignati nemmeno conoscono. Si sono utilizzati finanziamenti regionali, statali e comunali. Di recente è stato affidato alla cooperativa di Spoleto COO.BE.C. il restauro degli apparati decorativi con un finanziamento di 232.622 euro della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Banche locali: scalate e bilanci in rosso. I bancari Cisl: in Umbria costo del denaro alto e stretta creditizia
Nell’economia del capitale, le banche sono strumenti necessari e indispensabili, soprattutto quando le cose non vanno bene. Il sindacato regionale Cisl denuncia che in Umbria il costo del denaro supera in media del 20% la media nazionale e che le banche erogano 4,7 miliardi in meno sempre rispetto alla media italiana. Il sistema creditizio umbro, che ha perso quasi tutte le banche a capitale locale, sembrerebbe incapace di sostenere l’economia territoriale. Con l’intento di superare tale incapacità, una cordata umbra ha presentato un’offerta di 60 milioni per acquisire una partecipazione significativa della Popolare di Spoleto. È una società (Clitumnus) con capitali delle Fondazioni della Cassa di Risparmio di Perugia e di Orvieto, di industriali come Colaiacovo e Urbani, di Coop Centro Italia, già azionista di Bps, di Luigi Metelli S.p.a. e altri ancora. L’accettazione dell’offerta, che secondo i promotori potrà essere aumentata da altre adesioni, spetta alla Banca d’Italia e ai commissari che ora governano una transizione dopo la gestione Spoleto Credito e Servizi, con a capo Giovannino Antonini. Altra realtà bancaria radicata nel territorio è quella delle Casse dell’Umbria, alla cui presidenza è stato nominato un folignate, il commercialista Alberto Cianetti, che avrebbe intenzione di fare il bis, mantenendo anche la direzione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Foligno. Il primo bilancio annuale della nuova banca umbra si è chiuso con una perdita di 14,6 milioni, a causa soprattutto delle rettifiche di valore sui crediti alla clientela e dell’aumento degli oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo di personale, che ha riguardato anche l’ex-Cassa di Foligno.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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