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Conferenza cittadina: problemi urgenti e dichiarazioni di intenti

La Conferenza programmatica sul futuro della città, con il Documento del Sindaco Mismetti e gli interventi che lo hanno commentato, ha fatto emergere tre dati: “Foligno è immersa profondamente nella crisi”, l’Amministrazione esprime intenti e obiettivi che appaiono condivisibili, restano però ancora imprecisate le strade da percorrere – e dunque i metodi, i tempi e le scelte prioritarie – per realizzare le diverse proposte. Gli stati generali della città hanno dato anche un’ altra sensazione ai cittadini – e soprattutto ai tanti studenti presenti – meno abituati ai linguaggi, verbali e non, della politica: parliamo della grande differenza tra la relazione competente, rigorosa e appassionata di Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, che ha aperto i lavori e ha suscitato notevole apprezzamento, e la successiva passerella delle solite persone, talvolta un po’ sottotono sulle strategie per risolvere i problemi di casa nostra. La Bastioli ha spiegato come la bioeconomia possa diventare il motore di un nuovo modello economico. Il nostro modello di sviluppo sbagliato – dove i territori non contano più e i poteri decisionali stanno oramai fuori; dove conosciamo di meno e consumiamo di più – dovrà essere ripensato attraverso un cambiamento culturale che attraversi tutta la società. Se finora abbiamo dissipato risorse umane, ambientali ed economiche, è giunto il momento di spostare l’attenzione dai prodotti ai sistemi, di educare il consumo – perché il consumo oggi dirige lo sviluppo economico del territorio e può rovinarlo o farlo crescere -, di fondare un nuovo modello di sviluppo basato sul rispetto e sulle conoscenze del territorio. La bioeconomia – ha detto la relatrice, riportando l’esperienza di Novamont – consente di mettere insieme le conoscenze, di favorire la salvaguardia dell’ambiente, di introdurre nuove tecnologie, di riattivare siti industriali altrimenti destinati al fallimento, di creare nuova occupazione e di portare grande rispetto al lavoro. Ed ecco l’applauso del pubblico, quando ha concluso che le competenze e le conoscenze ci sono sul territorio, ma non c’è una classe dirigente capace di assumerle. La Conferenza, dunque, ha voluto tracciare l’inizio di un percorso per costruire insieme la Foligno del futuro. Un imperativo è stato lanciato: basta dissipare risorse, serve un modello che rispetti il territorio. C’è un documento che, sebbene scritto in politichese, può essere corretto e arricchito, e diventare banco di prova del governo della città. Le due parole d’ordine con cui il Sindaco Mismetti ha aperto la Conferenza – cambiamento e innovazione – sono pienamente condivisibili. Ancor più le priorità indicate: la revisione del piano regolatore, che metta fine alla cementificazione e favorisca la manutenzione e la qualità degli insediamenti esistenti con soluzioni tecnologiche alternative; il rafforzamento della coesione sociale in questo tempo di crisi; l’individuazione di progetti per creare lavoro; la valorizzazione del mondo giovanile; la partecipazione dei privati nei servizi pubblici. Verificheremo se alle parole seguiranno i fatti.

© Gazzetta di Foligno – Antonio Nizzi

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