Archeologia a Scuola: un’indagine sul territorio con gli studenti del Liceo classico
Può la scuola, negli anni dei tagli e del ridimensionamento delle risorse, farsi protagonista di un’esperienza di ricerca originale e unica in Italia, quale quella che nell’estate del 2012, su iniziativa del dirigente prof. Giorgio Garofalo, ha visto protagonista il Liceo classico F. Frezzi – Beata Angela nell’organizzazione di una campagna di scavo nel territorio di Cancelli? Sicuramente sì. Nello scorso anno scolastico, infatti, un piccolo miracolo di buona volontà e capacità organizzative ha permesso a quasi trenta ragazzi di intraprendere un vero scavo archeologico, sotto la direzione della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria nella persona della dott.ssa Laura Manca, responsabile per il territorio di Foligno, e sotto la guida di due esperte e appassionate archeologhe: le dott.sse Maria Romana Picuti e Matelda Albanesi. Ma i miracoli non nascono dal caso. Occorre innanzi tutto crederci e bisogna saper attrarre intorno a sé le istituzioni locali più sane e radicate nel territorio, nel nostro caso il Comune di Foligno, che ha concesso l’occupazione dell’area del cimitero, la parrocchia di Sant’Eraclio, nella persona di don Luigi Filippucci, la Comunanza agraria (presidente Maurizio Cancelli). E non basta. È indispensabile l’ingrediente prezioso del volontariato, come il Gruppo archeologico del Dopolavoro ferroviario di Foligno, che si è fatto carico dei lavori più pesanti e pericolosi. Infine occorrono i nostri giovani, curiosi, entusiasti, disponibili, inesauribili, allegri. Oggi siamo pronti a ripartire, prima di tutto con un corso propedeutico articolato in cinque lezioni frontali tenute da esperti nel settore, che aiuteranno i ragazzi a leggere e interpretare i reperti rinvenuti nel corso della prima campagna di scavo – eccezionali per qualità e quantità – e ad inquadrare correttamente il sito di Cancelli, apparentemente posto fuori dal mondo, ma in realtà collocato all’interno di un sistema di insediamenti umbro-romani fatto di villaggi, castellieri e, appunto, luoghi di culto (dott.sse Manca, Picuti, Albanesi). Si parlerà anche della legislazione che tutela questi beni (avv. Velatta), delle metodologie di restauro e conservazione (dott. Scaleggi) e delle regole di sicurezza da osservare all’interno di un cantiere di lavoro (arch. Capannelli). Alle lezioni frontali seguiranno dei laboratori nei quali si avvieranno i ragazzi alle prime nozioni di restauro (G. Germini), alle modalità di realizzazione di un rilievo archeologico e al completamento del lavoro di inventariazione dei pezzi, in verità in buona parte già effettuato da pazientissime ragazze nei giorni del cantiere estivo (M. Albanesi). Due visite guidate (alla domus del lararium ad Assisi e ai monumenti della Bevagna romana) completeranno la parte invernale del progetto. Infine gli scavi nei mesi di giugno-agosto.
Quale la finalità di tanto lavoro? Certamente non quella di far diventare i nostri alunni archeologi provetti. Piuttosto crediamo che sia didatticamente fondamentale per loro non solo approfondire la conoscenza degli insediamenti umani nel nostro territorio, in particolare del periodo pre-romano e romano, ma anche riscoprire la bellissima montagna folignate e rendersi conto che quelle che appaiono oggi come zone marginali, rurali o montane, sono state nel tempo centri particolarmente significativi e di consistente vivacità culturale, religiosa, economica e sociale. Non ultimo, riteniamo che sia fondamentale tenere vivo nei giovani l’esercizio della memoria, visitando i bei castelli medievali posti intorno al cimitero di Cancelli, come anche il piccolo sacrario in memoria dei deportati della Seconda guerra mondiale. La montagna, dunque, come luogo di una continuità nel cui flusso vitale anche i nostri ragazzi si inseriscono da protagonisti, sia pure per due sole settimane.
Gazzetta di Foligno – MARTA GABURRI