L’Agenda Mismetti per il futuro della città
È ufficiale: la Conferenza programmatica sul futuro della città si farà il 2 marzo. Più volte ne abbiamo ribadito l’urgenza, offrendo qualche suggerimento – ripartire, ad esempio, dalle “quattordici azioni”, con le quali la coalizione “Insieme per il futuro” vinse nel 2009 -, o rilanciando proposte fattibili, come quelle della Pro Foligno col progetto di Accordo civico. Il Sindaco, dunque, ha mantenuto la promessa e ha aperto l’iter di preparazione con il Documento “Foligno 2.0 – Rinnovare la città insieme”. Non sembra però che le pagine locali abbiano preso a cuore le proposte e indicazioni del Sindaco, mentre Alfredo Doni del Corriere dell’Umbria ha criticato la mancanza di un piano strategico per il centro storico. Anche a noi il Documento è apparso sottotono e troppo evasivo sui percorsi da attivare per raggiungere gli obiettivi che pure vengono individuati. Il governo di una città non si fa con i verbi di desiderio, quanto piuttosto con scelte coraggiose, metodi condivisi di lavoro e concrete linee di azione verificabili in itinere. Inoltre un Documento che invita alla partecipazione per affrontare insieme la realtà locale, l’avremmo preferito più attento al linguaggio, libero dal politichese e dai concetti a buon mercato, buoni per ogni dove e per tutte le stagioni. Interessante e condivisibile è la Premessa del Documento, con stimolanti citazioni da La nuova ecologia politica di Fitoussi; manca però qualsiasi lettura delle difficoltà che Foligno sta vivendo in questo periodo, a parte la diminuzione dei trasferimenti dai livelli centrali dello Stato agli Enti locali. E anche quando si indicano gli obiettivi centrali – “programmare progetti finalizzati alla creazione di lavoro, trasmettere fiducia ai giovani, rafforzare la coesione sociale” – non si specificano poi le strade per realizzarli. La stessa “revisione del modo di operare dell’Amministrazione” – presentata come “programmazione e progettazione di attività e iniziative di respiro lungo nel tempo e ambizioso per la loro qualità” (!) – fa di tutto per restare fumosa, a parte i riferimenti al rigore, all’eliminazione degli sprechi e delle spese inutili. Buona l’idea di rilanciare Foligno “quale città di grande importanza culturale” e come sede del “Parco delle Scienze a delle Arti” nell’area dell’ex-Zuccherificio, ma non è il caso di dilungarci oggi – a lavori ancora da iniziare – sull’arredo degli “spazi didattici e scientifici”. Oggi urgono altri problemi e il Documento li elenca – “piano regolatore, piano del commercio, piano sanitario, viabilità, piano energetico territoriale”, e ancora: gli studenti della città da aprire al contatto con il mondo del lavoro e della ricerca, l’agricoltura da sostenere e valorizzare nelle forme più moderne, le giovani coppie da aiutare a far fronte ad affitti, bollette e mutui -, ma restano elencazioni di intenti. Il Documento diventa invece preciso e pieno di esempi nelle tre pagine sulla Telegestione delle reti di pubblica illuminazione e l’Agenda digitale italiana. Bene. Analoga concretezza l’avremmo desiderata nelle altre otto pagine, troppo elusive e vaghe sul futuro della città.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI