Il Consiglio Comunale va ancora deserto, d’urgenza convocato il secondo
Per la tredicesima volta non è stato raggiunto il numero legale
Martedì 27 si è ripetuto il rito stucchevole della mancanza del numero legale, di cui l’opposizione approfitta per dire che la maggioranza è “incapace, pur in presenza di pratiche fondamentali, di garantire la governabilità” e per invitare Sindaco e Giunta a “prendere atto di questo fallimento”. Assenti alle 17 quattro consiglieri del PD – Stancati, Gubbini, Angeli, Soli -, Pacini di Rifondazione Comunista e Santarelli di Sinistra Ecologia e Libertà. Al di là delle giustificazioni più o meno valide, non si può non criticare la leggerezza delle assenze ripetute, specie nel partito di maggioranza relativa: ci piacerebbe sapere se per impreparazione sull’odg o scarso senso delle istituzioni o per sciatteria o per chissà quale altro motivo. Ma non è esaltante neppure il comportamento dell’opposizione, che aspetta l’ultimo minuto utile per certificare la presenza – e questo avviene solo se i numeri garantiscono l’auto-sufficienza alla maggioranza. Un altro atteggiamento ricorrente – che mortifica a scoraggia il cittadino – è anche il fatto che, nonostante la convocazione sia per le ore 16, il Consiglio inizia sempre i suoi lavori dopo un’ora. È vero che lo Statuto lo prevede, ma il ritardo non è un esempio di buona politica e in passato questo non avveniva. Due giorni dopo, nel Consiglio comunale valido è stata approvata una variazione di bilancio, che rimanda la realizzazione di opere al prossimo triennio: come il parcheggio di Piazza Matteotti, il nuovo assetto con sottopasso della zona delle scuole secondarie, l’installazione di impianti fotovoltaici nei parcheggi. La decisione di rinviare appalti milionari è dovuta sia alla mancata vendita di beni di proprietà, sia all’attuale patto di stabilità. Si potrà invece procedere alla bonifica del sito inquinato al Casone (75 mila euro).
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI