Spigadoro, ancora tempo per ultimare la stipula del contratto
Rinviata la sentenza, atteso a breve il pronunciamento del Tribunale di Crotone
Era attesa per lunedì 19 novembre la sentenza del Tribunale di Crotone, chiamato a decidere sul futuro del pastificio Spigadoro Spa. La sentenza non è arrivata e si dovrà aspettare ancora qualche giorno prima di sapere se il tribunale competente deciderà se avviare le procedure per il concordato preventivo, come proposto dalla famiglia Podella, proprietaria del marchio, oppure dare seguito alle istanze fallimentari presentate nei mesi passati.
Secondo quanto risulta alla Gazzetta, la sentenza è stata posticipata di qualche giorno per “permettere all’azienda di ultimare la stipula del contratto di gestione”. Detto questo, si può supporre che un piano industriale e un compratore ci siano.
In realtà si parla di due possibili acquirenti. Uno, già confermato all’inizio di ottobre, è costituito dalla cordata di Latina, che già un anno fa stava per rilevare il pastificio. L’altro, secondo fonti attendibili, dovrebbe essere rappresentato da un gruppo di imprenditori, tra i quali vi è un rappresentante della famiglia Podella. È ancora presto per dirlo, ma probabilmente a rilevare l’azienda potrebbero essere proprio coloro che cercano da mesi di venderla.
Lo ricordiamo: lo storico pastificio di Sant’Eraclio ha chiuso i battenti il 29 agosto scorso, lasciando in mobilità 55 lavoratori. In un anno e mezzo si sono susseguiti una serie di tentativi di cessione o di rinnovata gestione, ma sempre dagli esiti negativi. Negoziazioni avvenute quasi sempre silenziosamente, mentre la Regione, Sviluppumbria e il Comune di Foligno hanno cercato di risolvere la situazione avviando a loro volta trattative con imprenditori locali. L’ultima udienza pre-fallimentare risale al 5 luglio, giorno in cui i Podella si presentarono con scarse prospettive industriali, ma ci fu comunque l’ennesimo rinvio.
Le società di leasing, proprietarie dei macchinari e dell’intero stabilimento produttivo, si stanno per esprimere sull’eventualità di rilancio della produzione. Uno dei due creditori avrebbe già approvato il concordato presentato dall’impresa e i Podella starebbero aspettando la risposta favorevole dall’altro.
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