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Amoni, Dancity e I Primi D’Italia

Scrivo questa lettera per puntualizzare che l’Associazione Culturale Dancity purtroppo non riceve dal Comune di Foligno il contributo di 25mila euro come erroneamente dichiarato dal presidente della Confcommercio Aldo Amoni, ma meno della metà, ammontare che, a tre mesi dal festival, non abbiamo ancora ricevuto. Però vorrei poter aggiungere anche alcune considerazioni. Dancity è il festival cittadino che, in rapporto al sostegno che riceve, ha il miglior riscontro in termini di pubblico (pagante) e qualità dell’offerta culturale (a detta della stampa nazionale e internazionale); inoltre la sua attività è ininterrotta durante tutto l’anno ed è portata avanti da soli volontari che mettono in campo la propria professionalità per il progetto e per la città di Foligno. Il nostro non è un baraccone che arriva tre giorni all’anno e poi svanisce, il nostro lavoro è continuo e si estende portando la proposta culturale oltre i confini effimeri dell’evento. Noi puntiamo alla crescita culturale dei giovani, non come semplici spettatori, ma come componenti attivi di un progetto in continua evoluzione. Non abbiamo niente in contrario ad eventi quali i Primi d’Italia o similari. Tutto ciò che porta movimento e fervore nella nostra città è cosa gradita, però vorremmo che i nostri amministratori e le forze economiche sapessero riconoscere il vero valore delle cose. Che non si fermassero ai soli numeri, ma guardassero oltre. Insomma, tutti sappiamo che “lavorare” sui bassi istinti (non che non sia legittimo) è molto semplice: da che mondo è mondo, per dirla “alla folignata”, la politica del “magna’ e be’” ha sempre funzionato e potrebbe reggersi autonomamente senza ingenti investimenti pubblici. In realtà, il fiore all’occhiello dell’immagine dell’Italia nel mondo è legato principalmente alla cultura e alle arti e questa eredità è in mano nostra grazie a quello che i nostri avi hanno fatto. E alle generazioni future noi cosa lasciamo? Noi crediamo che anche la nostra realtà locale, per non rimanere indietro, debba investire nella cultura, nei giovani e in tutto quanto permetta un’apertura mentale, capace di farci rimanere al passo con i tempi e soprattutto di anticipare creativamente il futuro. Noi giovani crediamo che, per uscire dal tunnel della crisi, un grande aiuto potrà venirci anche dalle risorse immateriali della vita, come l’arte, la creatività, le idee, il senso critico, il volontariato. È vero, a Foligno gli alberghi per i Primi d’Italia si sono riempiti, ma invitiamo a vedere le statistiche di affluenza relative al Dancity Festival, evento che riceve un decimo del contributo dei Primi d’Italia, che è conosciuto all’estero, che, ad esempio, è stato invitato ad Amsterdam a spiegare come riesce a fare 3500 paganti a Foligno, che investe 120.000 euro e ne riceve 12.000 dal Comune, che in tempo di crisi riesce a trovare sponsor privati, che è composto di soli volontari impegnati 365 giorni all’anno e che, cosa più importante, tenta con tutte le sue forze di diffondere cultura in una società smembrata e offesa cerebralmente. Mangiamo per vivere o viviamo per mangiare? Non di sola pasta vive l’uomo…
Giampiero Stramaccia
Presidente Associazione Culturale Dancity

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