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Controcanto: il bilancio comunale

Sicuramente gran parte dei lettori saprà del tortuoso iter affrontato per giungere all’approvazione del bilancio di previsione 2012 del Comune di Foligno. A causa di divisioni interne, la maggioranza non è stata capace di raggiungere il numero legale necessario per lo svolgimento del consiglio e solo in una seconda convocazione è stato approvato. Da parte mia non posso che essere d’accordo con i colleghi Graziano Angeli, Alessandro Borscia e Lorella Trombettoni quando contestano al Sindaco Mismetti il ruolo e la dignità della città, il doveroso ricambio generazionale, la lotta al precariato, la tutela della montagna, il ruolo delle partecipate, la mancanza di scelte sul centro storico e molto altro ancora, ricordando a tutti che l’opposizione è da sempre su queste posizioni. Il bilancio previsionale di quest’anno è solo un enunciato in gran parte copiato dagli anni precedenti (in riferimento a quelle opere pubbliche perennemente menzionate e mai avviate). La causa principale risiede nella natura dei finanziamenti, in quanto gran parte di queste opere dovrebbero essere finanziate con la vendita di immobili di proprietà comunale (cosa non facile visto l’insuccesso di numerose aste pubbliche andate deserte). Tornando al mai così tanto tormentato bilancio, quello che è necessario sottolineare è l’aumento dell’IRPEF, che passa dallo 0,30% per tutti, ad una aliquota che va da 0,40% a 0,80%: in buona sostanza si può dire che mediamente raddoppia e a nulla vale il fatto che sono esentati coloro che percepiscono redditi inferiori ai 15.000 Euro, in quanto già con un reddito appena superiore si hanno dei cospicui aumenti. È inammissibile un aumento così elevato della tassazione senza la minima percezione di miglioramento della vita civile, sociale ed economica della città. Faccio due esempi pratici: alla Fils (società partecipata al 100% dal Comune di Foligno) vengono stanziati ben 56.917 Euro annui per la chiusura dei cimiteri; se si facesse una gara d’appalto non credo che arriveremmo neanche alla metà di quella cifra, o meglio ancora, si potrebbe responsabilizzare qualche dipendente, invece stranamente viene fatto un affidamento diretto. Il secondo esempio ha dell’incredibile, poiché alla stessa società vengono elargiti 28.926 Euro annui per le “scunettature”, un termine di cui si ignora l’esistenza e il significato sul dizionario della lingua italiana. Dunque una parola che sembra essere stata creata dalla maggioranza per giustificare l’uscita del denaro. Sono questi comportamenti ad alimentare l’antipolitica.
Riccardo Meloni, PDL

La stesura del bilancio non dovrebbe mai essere un appuntamento sottovalutato, rituale e scontato. Non dovrebbe essere neanche frutto di un dibattito stanco, superficiale ed omologato. La dialettica tra le forze politiche e, all’interno delle stesse, tra i singoli, dovrebbe essere, pur nel rispetto dei ruoli, elemento su cui fare una sintesi che rappresenti la migliore base per costruire il futuro della città.
La necessità di dibattito che avevamo anticipato e che, secondo noi, è un principio incontrovertibile della democrazia, oggi è ancora più pressante. Questo momento storico richiede una politica al passo con i tempi, veloce nel recepire le istanze di cambiamento, snella nel dibattito ed equilibrata nelle decisioni. Equilibrio che deve essere necessariamente frutto della disponibilità al dialogo, della capacità di ascolto e della lungimiranza nell’interesse dei cittadini.
Fedeli a questo che dovrebbe essere, secondo noi, il miglior approccio alle difficili questioni sul tavolo, abbiamo cercato di creare dei presupposti di necessità per un dibattito che, ancorato ai problemi causati dalla gravità della crisi catalizzatrice dei processi sopra citati, avesse in sé gli elementi per mitigarne i devastanti effetti. Questo anche con il fine di tentare di invertire il trend dei bilanci di previsione che in futuro andremo ad elaborare, allentando la pressione fiscale e distribuendo in maniera migliore, se possibile, il peso della correzione dei conti pubblici.
Ma in un periodo buio sono bastati questi dettami elementari di democrazia per scatenare una tempesta politica. La parte del leone l’ha fatta l’opposizione che sperava di mettere in crisi strumentalmente, senza averne né motivo né merito, l’attività della nostra amministrazione. I risultati sono tangibili.
Il bilancio di previsione appena approvato, infatti, nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti statali, riesce comunque a mantenere i servizi sociali ed i loro livelli di prestazioni.
Non è aumentata l’IMU. Gli incrementi dell’Irpef si dividono per scaglioni a seconda del reddito. Sotto i 15 mila euro è prevista l’esenzione. Sono state ridotte le spese per il personale, non è stata applicata la tassa di soggiorno e sono state confermate le precedenti tariffe per i servizi a domanda individuale.
Apprezziamo ancora di più la lungimiranza di tutti coloro, sindaco in primis, che hanno inteso nel senso giusto queste nostre preoccupazioni e che hanno colto la necessità di cercare anche nella società civile suggerimenti ed ipotesi su cui lavorare per il bene della comunità. Una prima risposta infatti è stata la programmazione di un’assemblea pubblica che saprà sicuramente inventare percorsi alternativi.
Questo sarà maggiormente possibile se si riuscirà a prendere in considerazione il tanto agognato rinnovamento, molte volte strumentalizzato per fini personali, ma che la profondità di questa crisi sta dimostrando estremamente necessario.
Alessandro Borscia, PD

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