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Settimana politica 2012 – 27

Il Sindaco ai dissidenti Pd: servono fatti non chiacchiere
È duro il comunicato del Sindaco che apostrofa come irresponsabile il comportamento di Angeli, Borscia e Trombettoni, che non si sono presentati in Consiglio per votare sul bilancio preventivo del Comune. “Trovo singolare, scrive Nando Mismetti, che non si partecipi alla votazione di un bilancio, dove, tra l’altro, rispetto a quelli presentati in Umbria e nel resto del Paese, non si propone alcun aumento dell’Imu e si registra un leggero incremento dell’Irpef modulato secondo il reddito, con esclusione delle fasce più basse. Il senso di responsabilità si misura con i fatti, non con le chiacchiere”.

Angeli, Borscia e Trombettoni rispondono alla segretaria Epifani
I tre consiglieri replicano alla coordinatrice comunale del Partito democratico Patrizia Epifani, che aveva criticato aspramente il loro documento. “Sorpresa – si legge nel comunicato – hanno destato le dichiarazioni della nostra segretaria, che sembra aver dimenticato di essere rappresentante locale di un grande partito, in cui idee e esperienze devono trovare piena legittimazione, comportandosi piuttosto come una maestrina con la penna rossa in mano, pronta a sottolineare le parole sbagliate e rimproverare gli allievi indisciplinati. Continuiamo a pensare che le differenze possano arricchire il dibattito e sperare che le nostre proposte vengano ascoltate con un diverso approccio”.

Regione: maggioranza anomala respinge documento del Prc
19 voti, Pd, Udc, Psi e Pdl, hanno votato contro (favorevoli Italia dei Valori e Lega Nord) la proposta di Rifondazione comunista di aprire una vertenza con il Governo sulla situazione economica umbra, caratterizzata ora da licenziamenti, liquidazioni, cassa integrazione, mobilità. Si è riproposta in Consiglio regionale quella maggioranza che sostiene il governo Monti. È una novità per la politica regionale, che della compattezza fa il perno della coalizione di centro-sinistra – che supera in continuazione dissidi e contrasti provocati sia da Rifondazione sia dall’Italia dei Valori – forze politiche che cercano spazio ancorché minoritarie rispetto al Partito democratico.

Provincia: niente soldi per l’aeroporto regionale
La scelta di non partecipare, per 45.000 €, al ripiano della perdita di esercizio dell’aeroporto “San Francesco” è per la Provincia di Perugia causata dai tagli fatti dal Governo ai trasferimenti e dal rispetto del patto di stabilità, che stabilisce rigidi parametri tra entrate e uscite, queste ultime legate specie alle voce investimenti. La Provincia, nonostante questa scelta – lo afferma l’assessore Ornella Bellini -, “ha partecipato alla realizzazione della nuova stazione aeroportuale e collabora affinché “San Francesco” guadagni quanto prima l’autosufficienza economica e di funzionamento”. Comunque, oggi, l’ente provinciale diminuisce la percentuale di partecipazione al capitale della Sase, società che gestisce l’aeroporto. anche perché altri soci pubblici (la Regione o il Comune di Assisi, il cui sindaco Ricci punta decisamente sulla sinergia con “San Francesco”) hanno intenzione di incrementare le proprie quote azionarie. Critiche alla scelta della Provincia arrivano dall’opposizione, che rileva come si spendano soldi per cose inutili e poi si dice che non ci sono risorse per investire sulla struttura più importante nella Regione. L’aeroporto umbro ha l’obiettivo di raggiungere i 200.000 passeggeri entro il 2012 (a giugno sono stati 20.448, un record). Tra settembre-ottobre e l’anno prossimo, dovrebbero essere attivate nuove rotte orientate al “turismo spirituale”: Santiago de Compostela in Spagna, Medjugorje in Bosnia, Tel Aviv (Terra Santa), Katowice, città polacca dove nacque Giovanni Paolo II.

Figli e figliastri: chi paga la Tia e chi la Tarsu
Noi folignati paghiamo e salata la tariffa igiene ambientale, così come Perugia e Terni; altri cittadini, come quelli residenti a Cascia, Cerreto di Spoleto e Umbertide, versano la tariffa rifiuti solidi urbani. In uno studio commissionato dalla Regione, l’agenzia Umbria Ricerche registra che dal 2006 (anno di inizio del passaggio da Tarsu a Tia) al 2010 la Tarsu ha subito aumenti del 21%, mentre la Tia ha avuto un incremento del 95%. La Tarsu si paga in base alla superficie dell’immobile di proprietà, la Tia, per la quota variabile, dipende dalla composizione del nucleo familiare. Una disparità questa del diverso tipo di tassazione che andrebbe sanata.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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