Dissidenti in Consiglio Comunale: la maggioranza lacerata unisce l’opposizione
La Giunta Mismetti-Romagnoli di fronte a un bivio: dietro ai dissidenti del PD traspare il malcontento dei leader ex-Margherita. Le difficoltà del Sindaco timoniere: senza un progetto condiviso per la città si naviga a vista
I consiglieri di opposizione – questa volta quasi al completo nella conferenza stampa – chiedono che il documento dei dissidenti ex-Margherita sia discusso in Consiglio Comunale per certificare se esista ancora una maggioranza per la giunta Mismetti. Si sono persi tre anni, ha detto Riccardo Meloni, capogruppo del Popolo delle libertà; non si può che essere d’accordo, ha aggiunto, con quanto scritto da Angeli, Borscia e Trombettoni, perché l’opposizione sostiene da tempo che l’azione amministrativa è inadeguata a garantire Foligno, che si vede spogliata di funzioni e uffici e combatte una crisi economica grave. L’opposizione intera è pronta a dialogare, anche su singoli provvedimenti, con quanti criticano dall’interno il Sindaco. Stefania Filipponi di Impegno Civile invita Mismetti a ripresentare in Consiglio il bilancio di metà mandato, che la novità del documento dissidente ha messo in discussione. Per le dimissioni del Sindaco, “per il bene della città”, è ancora una volta Daniele Mantucci: “I contrasti interni alla coalizione hanno paralizzato l’azione del Sindaco, che ha subìto, impotente, una serie impressionante di sconfitte, dalla fine della Cassa di Risparmio di Foligno allo smantellamento del Centro Nazionale di Scanzano, dal fallimento della società Mattatoio alla crisi gestionale degli impianti sportivi, dalle surreali vicende della Foligno Nuova al fallimento della Spigadoro, passando per la chiusura degli uffici giudiziari e per la disastrosa conduzione dei lavori di pavimentazione del centro storico”. Non è tenero nelle critiche alla Giunta nemmeno Massimo Metelli dell’Unione di Centro che ricorda come la sua proposta degli “stati generali della città”, per confrontarsi sulle scelte necessarie allo sviluppo e a garantire maggiore coesione sociale, sia ora richiamata dal documento dei consiglieri dissidenti. L’opposizione, dunque, sembra compattarsi contro Mismetti. La maggioranza, invece, ha da confrontarsi su più fronti: lo “strappo interno” dei dissidenti; gli appoggi a volte defilati o poco convinti dei socialisti in Consiglio, che si incrociano con assenze e silenzi del vice-sindaco, per nulla preoccupato dello stallo della maggioranza; le frequenti critiche e prese di distanza di sinistra-ecologia e libertà. Il “cambio di marcia” chiesto da Angeli, Borscia e Trombettoni certifica un malcontento e un giudizio non positivo sulla Giunta, nella quale non si vedrebbero ben rappresentati i leader dell’ex-Margherita, Barberini, Bocci e Salari. Potrà ora servire a ricomporre lo “strappo” un rimpasto di Giunta? Potranno acquietarsi i “mal di pancia” e le palesate distinzioni di altri consiglieri del Partito democratico, che hanno contribuito a far saltare ben 12 consigli comunali? Il Sindaco e il suo vice si trovano oggi ad una sorta di bivio di legislatura: la via di uscita percorribile potrebbe essere una verifica di maggioranza, attenta a quella che Angeli, Borscia e Trombettoni definiscono “partecipazione alla cosa pubblica” con maggiore attenzione al ruolo del consigliere comunale, che non è eletto solo per “alzare la mano” e per avallare scelte prese da altri. Questa vicenda politica dà almeno due insegnamenti: non si può mortificare il compito ispettivo e di controllo del Consiglio Comunale; l’opposizione, se vuol contare davvero, non può defilarsi sempre e approfittare degli scontri della coalizione di centro-sinistra per far mancare il numero legale.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI